Ieri sera, avanzavo una considerazione dopo aver visto un documentario e riletto alcuni documenti per un consiglio comunale.
Oggi, la notizia della "dipartita" poi smentita della Senatrice Partigiana Menapace, e come sia stata divulgata e recuperata la notizie, ci impone una riflessione, che provo a sintetizzare a fine articolo.
Echelon è storia. Ha indagato, anche il parlamento europeo; ci han fatto pure un film. Poi, ci saranno le declinazioni "locali".
Le origini[modifica | modifica wikitesto]
La commissione temporanea del Parlamento europeo descrive il sistema Echelon con queste parole:[6]
(EN) «It seems likely, in view of the evidence and the consistent pattern of statements from a very wide range of individuals and organisations, including American sources, that its name is in fact ECHELON, although this is a relatively minor detail.» | (IT) «Sembra probabile, viste le prove e le numerose dichiarazioni di molte persone e organizzazioni, tra cui anche le fonti degli Stati Uniti, che il suo nome sia, effettivamente, ECHELON, anche se questo è un dettaglio relativamente meno importante.» |
(On the existence of a global system for the interception of private and commercial communications) |
L'ex dipendente della NSA Margaret Newsham ha sostenuto di aver lavorato alla configurazione e all'installazione di software che costituisce il sistema ECHELON mentre lavorava alla Lockheed Martin, dal 1974 al 1984 a Sunnyvale in California e a Menwith Hill in Inghilterra.[7] In quel periodo, secondo Newsham, il nome in codice Echelon era anche il nome della rete dei computer della NSA. Lockheed lo chiamò P415. I software del programma erano chiamati Silkworth e SIRE. Un satellite chiamato Vortex serviva per intercettare le informazioni. Un'immagine, disponibile su internet, estrapolata da un lavoro di descrizione, mostra "Echelon" elencato insieme a molti altri nomi in codice.[8]
Creazione della struttura[modifica | modifica wikitesto]
L'infrastruttura satellitare è stata insediata all'inizio degli anni sessanta (nel periodo della guerra fredda) con la messa in orbita di un gran numero di satelliti spia, ognuno dei quali prese il nome di una differente generazione tecnologica corrispondente a una cosiddetta costellazione: ne sono alcuni esempi Ferret, Canyon, Rhyolite e Aquacade Ocelot.
Responsabile di questi progetti è stata la National Security Agency (NSA), la principale agenzia di spionaggio statunitense che agiva in collaborazione con la CIA e il supersegreto National Reconnaissance Office (NRO).
Dopo il tramonto della guerra fredda, negli anni novanta sono stati approntati dei sistemi tecnologicamente più evoluti, ovvero i satelliti spia di classe Trumpet, Lacrosse, KH11, Mercury e Mentor.
I centri elaborazione dati terrestri si trovano a Menwith Hill (Gran Bretagna), a Pine Gap (Australia) e presso la Misawa Air Base (Honshū, Giappone). Il controllo esecutivo degli insediamenti è gestito dagli Stati Uniti. A questi siti va aggiunta l'Isola di Ascensione (isola situata nell'Oceano Atlantico), che rappresenta (o rappresentava) una base strategica non citata tra i siti ufficiali del progetto Echelon.[9]
Funzionamento[modifica | modifica wikitesto]
Echelon utilizza le intercettazioni dei cavi sottomarini del genere Aquacade e Magnum per controllare tramite i suoi più importanti centri di invio le trasmissioni di Internet, in particolare lo smistamento di messaggi e-mail.
Data l'enorme mole di dati sorvegliata, impossibile da analizzare da parte di esseri umani, per intercettare i messaggi "sospetti" (inviati via e-mail, telefono, fax ecc.) viene utilizzato un sistema basato sull'identificazione di parole chiave e loro varianti, in grado anche di rintracciare l'impronta vocale di un individuo.
Non si sa molto su come funzioni il meccanismo e di quali coperture goda: quello che è certo è che nel 1997, in seguito al processo di due ragazze pacifiste, in alcuni documenti e testimonianze, la British Telecom ha fatto sapere che tre linee a fibre ottiche (con la capacità di centomila chiamate simultanee ciascuna), passavano per il nodo di Menwith Hill. La vicenda ha fatto capire che non si può amministrare una società di telecomunicazioni senza far parte del tavolo di Echelon. Gli accordi telefonici Echelon sono blindati, obbligano le compagnie telefoniche occidentali ad assegnare la sicurezza delle aziende a uomini del controspionaggio. In Italia, per esempio, Marco Bernardini, testimone chiave dell'inchiesta sui dossier illegali raccolti dalla Security Pirelli-Telecom, effettuò intercettazioni per conto di Echelon sull'Autorità Antitrust ed ebbe accesso ai dati di Vodafone e Wind.[10]
Su Echelon sono state sollevate, negli anni, numerose interpellanze al Parlamento europeo, il quale ha aperto nel 2001 una commissione temporanea sul caso.[5] Sempre il Parlamento europeo, alla vigilia degli attentati alle torri gemelle, deliberò una serie di contromisure per contrastare Echelon.[11]
In passato si è sospettato che il sistema possa essere stato utilizzato anche per scopi illeciti, come lo spionaggio industriale, a favore delle nazioni che lo controllano, a discapito delle aziende di altri Paesi, anche se a loro volta aderenti alla NATO.
Capacità operative[modifica | modifica wikitesto]
Il sistema era in grado di intercettare diversi tipi di comunicazioni, a seconda del mezzo utilizzato (ad esempio via radio, via satellite, via microonde, via onde radio o fibra ottica).[6] Durante la seconda guerra mondiale e fino agli anni '50 le onde radio ad alta frequenza (HF) venivano spesso utilizzate per comunicazioni militari e diplomatiche,[12] e potevano essere intercettate a grandi distanze.[6] La crescita di comunicazioni satellitari attraverso l'utilizzo di satelliti geostazionari degli anni '60 diede un'ulteriore possibilità di intercettare le comunicazioni. Sempre il Parlamento europeo nel 2001 dichiarò:
«Se gli stati aderenti all'UKUSA operano stazioni di ascolto in regioni di rilievo della terra, in via di principio possono intercettare tutte le telefonate, i fax e il traffico dati trasmessi attraverso questi satelliti» |
([6]) |
Echelon in Italia[modifica | modifica wikitesto]
In Italia la notizia dell'esistenza della rete di monitoraggio globale Echelon è stata oggetto di un'inchiesta del giornalista Claudio Gatti pubblicata sul nr.12 del settimanale economico IL MONDO del 20 marzo 1998. Quarantadue giorni dopo, il Capo del Governo Romano Prodi ha risposto in Parlamento ad una interrogazione dell'onorevole Domenico Carratelli del Partito Popolare Italiano sostenendo che il Governo italiano non era a conoscenza dell'esistenza di tale sistema di intercettazione (Camera dei Deputati seduta nr. 346 del 24 aprile 1998).
Non è stato mai confermato un coinvolgimento in Echelon della base USA di Gioia del Colle, nota per le vicende legate alla cosiddetta strage di Ustica.
Recentemente si è accertato il coinvolgimento della base USAF, in collaborazione con la CIA, a San Vito dei Normanni presso Brindisi, non più operativa dal 1994.[13][14] Nella zona era visibile fino alla fine degli anni novanta la struttura dell'antenna Wullenweber installata, un'antenna di tipo AN/FLR-9, in gergo "gabbia degli elefanti", del tutto simile a quella presente presso la base navale di Rota, in Spagna[15]. La base di San Vito era diventata operativa durante la prima metà degli anni sessanta, con un raggio utile di intercettazione delle comunicazioni radio di 2.400 km. Dieci anni dopo la chiusura della base brindisina, nel 2004, è stata chiusa la base tedesca di Bad Aibling.[16]