Nasce SEMPREVERDI in Europa Verde Verdi

 Sottoscrivo il documento politico SEMPRE VERDI 

Gilberto Rossi 

Degli organi politici del partito a tutti i livelli (nazionali e territoriali) e altri tesserati, sparsi su tutto il territorio nazionale. Esso sintetizza una serie di criticità politiche importanti che connotano il partito Europa Verde – Verdi Italia nella sua dimensione politica e gestionale attuale, punti e interrogativi che sottoponiamo all’assemblea con quello spirito di partecipazione democratica che reputiamo essere non controvertibile per un partito che, sin dalla sua fase storica costituente, si faceva garante dei principi di federalismo, condivisione, collegialità e trasparenza.

Innanzitutto, vogliamo sottolineare che, dopo ben 7 mesi dall’ultima riunione del CFN avvenuta il 16 settembre 2023 scorso, FINALMENTE siamo nuovamente riuniti, ma nel frattempo politicamente si è molto lavorato non solo per garantire le attività parlamentari (di cui il Consiglio apprende indirizzo e operato unicamente attraverso i canali televisivi e la carta stampata come tutti i cittadini italiani), ma si è anche molto lavorato per riuscire a “gareggiare” nell’imminente appuntamento elettorale, europeo e nazionale per quel che riguarda Regioni e Comuni che devono rinnovare i propri consigli. Ma a tal proposito vogliamo ricordare a tutti e all’assemblea che il ruolo del CFN all’interno del partito dovrebbe essere garante non solo delle decisioni politiche collegialmente prese ma, come riportato nello Statuto (art. 11, comma 1): “Il Consiglio Federale nazionale definisce la linea politica di Europa Verde-Verdi, stabilisce le regole democratiche di base e ha le altre competenze previste dallo statuto.”. Anche oggi come oramai già accade da tempo, si dimostra che questa collegialità delle decisioni è ridotta a un mero atto formale e non più sostanziale:

1. nell’approvare decisioni già prese dal co-portavoce in carica e il nucleo dirigente;

2. nel sostenere azioni già in atto o concluse e, tra queste, tutte le iniziative pro-elezioni europee delle quali oggi ascoltiamo il riassunto, quando diversamente il CFN avrebbe dovuto essere parte attiva delle stesse anche per la selezione e valutazione dei candidati. 

E, a tal proposito, non dobbiamo dimenticare i danni che certe candidature hanno provocato alla credibilità del partito in occasione delle politiche 2022, per le quali si è usato lo stesso metodo, seppur addolcito dalla necessità condivisa di rientrare in Parlamento! Ma pare che il passato non ci abbia insegnato nulla (vedasi candidatura di Giovanni Mori di Brescia). E non solo ci ritroviamo la lista per il rinnovo del Parlamento europeo a forte trazione maschile, anche perché Ignazio Marino, Mimmo Lucano, Massimiliano Smeriglio e Leoluca Orlando non si candidano in nome della patria, per onore al merito, senza richiedere un posto d’onore in prima fila! Ma per giunta si fa fatica a vedere la trazione “ecologista”, quella Verde ed ecopacifista del nostro fondatore all’interno di questo listone. 

Semplicemente, il CFN, in barba a qual si voglia Statuto o Regolamento del nostro partito, è stato deliberatamente esautorato dal suo compito principale: esprimersi politicamente su strategie e candidature in vista degli imminenti appuntamenti elettorali dell’8 - 9 giugno prossimi. Chiediamo, 

infatti, a questa assemblea:

1. se si ha contezza di quanti siano i candidati al rinnovo del Parlamento Europeo iscritti a Europa Verde – Verdi;

2. quanti dei candidati che compongono il listone AVS entreranno nel gruppo dei Greens e quanti nel gruppo GUE/NGL 

Possibile che a livello nazionale non si sia riusciti a candidare nessuno/nessuna che fosse espressione nazionale, riconosciuta in modo inequivocabile in tutto il Paese, come icona delle lotte ecologiste o pacifiste dell’Italia? Ed eppure non mancano le realtà di rilevanza nazionale e internazionale con le quali continuiamo a NON dialogare come partito, stante poi arrogarci il diritto di utilizzare le lorobattaglie audaci per le nostre campagne elettorali! Tali realtà DA SEMPRE avrebbero dovuto essere diretti interlocutori di Europa Verde – Verdi, e linfa vitale nella condivisione dei temi e delle lotte identitarie del nostro partito (ecologismo e pace), e collaboratori naturali di iniziative e incontri per la disseminazione dell’informazione ecopacifista a più ampio spettro, e sostenitori e partecipanti delle nostre campagne elettorali. Ed invece, continuiamo a chiederci (senza ricevere risposta) perché il mondo associazionista ecologista e pacifista guarda altrove, ad altri partiti. 

Il problema, naturalmente, a cascata si ripresenta e si ripercuote anche su tutti i territori, le cui autonomie sono state sistematicamente scavalcate e delegittimate nonostante gli impegni assunti dal co-portavoce nazionale Angelo Bonelli e dal Presidente del CFN Marco Boato durante l’ultimo CFN di settembre 2023. La ricerca di sintesi NON condivise né a livello nazionale, né a livello territoriale pare essere la linea predominante oramai adottata da un nucleo dirigente di Europa Verde – Verdi di cui non è ufficialmente nota la composizione, e questo oramai già da 1 anno e mezzo a questa parte. Le ingerenze sui territori da parte del cosiddetto non ben definito “nucleo dirigente” del partito, che pregiudicano l’autonomia territoriale e il lavoro stesso portato avanti da tesserati e dirigenti locali con grande impegno in nome del Sole che Ride (prima) e del Girasole (poi), non sono più tollerate (vedasi quanto accaduto in Piemonte). E questo perché non solo si sta operando contro 

l’interesse del partito Europa Verde – Verdi, in nome di un contenitore politico quale è AVS sempre più orientato alla costruzione di una nuova “costituente” forza politica a sinistra del PD (che in realtà sarà il risultato del cannibalismo di SI verso EV), ma anche i temi propriamente identitari legati all’ecologismo e all’ecopacifismo sono sempre più accantonati facendo sì che diventino argomenti di campagna elettorale (e unicamente per questo scopo) dei nostri competitor politici, dentro e fuori il cosiddetto campo largo (vedasi, PD, M5S e ora anche lista Santoro). 

I nominativi dei candidati alle prossime elezioni, l’abbandono di alcuni importanti temi che riguardano una serie di criticità ecologiche, la composizione delle liste sempre più spinta sul fronte di SI (vedasi il listone per le elezioni europee), la gestione delle criticità politiche su tanti territori data in deroga al partito di Nicola Fratoianni e Nichi Vendola (a partire dalla vicenda pugliese e di Bari), sono la prova di quanto stiamo evidenziando. 

Il messaggio GREEN è SCOMPARSO dalla discussione politica NAZIONALE e questo è un paradosso. 

In un momento storico senza pari di URGENZA AMBIENTALE generalizzata, caratterizzato da una congiuntura politica favorevole per EV caratterizzata da:

- un governo nazionale palesemente spinto su un populismo antiecologista che sta condannando 

il Paese alla sudditanza totale dalle fonti energetiche GREEN di altri Paesi esteri (europei e non);

- un governo di destra che cavalca in modo strumentale il naturale rifiuto della quasi totalità dei cittadini italiani al cambiamento green non solo degli stili di vita, ma anche e soprattutto delle abitudini, 

- il rientro del partito Europa Verde – Verdi finalmente in Parlamento dopo 14 anni di assenza,grazie a tutto ciò, saremmo dovuti CRESCERE, o meglio ESPLODERE come squadra e come azione, e non solo come consensi, in modo esponenziale su tutti i territori, con un radicamento politico importante. Ed invece siamo sempre lì: nulla è cambiato. Anzi, si può affermare che tutto 

stia peggiorando, RINCORRENDO sempre un risicato 4% che il più delle volte scende al 3,6% -

3,8% nelle previsioni delle intenzioni al voto degli italiani. E parliamo sempre di percentuali di voto 

su Alleanza Verdi e Sinistra. 

La subalternità eterna al PD danneggia EV e scarica anche su Europa Verde – Verdi le criticità e le 

contraddizioni che al suo interno caratterizzano il Partito Democratico (vedasi il caso della Regione 

Puglia e del Comune di Torino). 

Ma anche l’Alleanza con SI (così come è concepita oggi) danneggia EV: non si comprende per quale 

motivo noi dovremmo guardare non solo ad un movimento ambientalista di sinistra per cui siamo 

attrattivi per i nostri principi di equità sociale, ma anche al mondo cattolico e a tutti quegli elettori 

moderati che mai voterebbero una forza politica di sinistra. 

Inoltre, AVS presentata alle politiche come un contenitore e non come un nuovo progetto politico, 

come del resto ripetuto nell’ultimo CFN del 16 settembre scorso, oggi viene imposto su tutti i 

territori e in tutti gli appuntamenti elettorali di rilievo (Regioni e grossi Comuni) senza quella 

collegialità che dovrebbe coinvolgere gli organi locali, senza un’analisi delle conseguenze e/o delle 

opportunità che tale “matrimonio indissolubile” provoca/genera a EV. I rapporti con SI sono a 

macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale e, in alcuni casi, pessimi o inesistenti. Non si 

comprende in effetti la ragione per la quale dopo aver lavorato nell’interesse di Europa Verde –

Verdi sul proprio territorio, aver raccolto proseliti tra gli elettori, si debba abdicare ad un progetto 

inesistente politicamente che danneggia Europa Verde -Verdi.

E questo anche perché, da un lato, sta rinforzando SI a danno di EV su tutto il territorio nazionale 

(vedasi il caso Bari dove EV non è riuscita ad imporre a SI il proprio candidato ex deputato verde 

Vito Leccese) e dall’altro sta condizionando l’azione politica di EV sui territori nella dialettica e nel 

dialogo con le altre forze politiche. 

Non meno grave, dal nostro punto di vista, è che nei giorni scorsi molti tesserati di Europa Verde –

Verdi sono già stati intercettati tramite messaggio da Sinistra Italiana per la quota del 2 x Mille con 

l’indicazione del suo codice B creando il presupposto di un danno economico a Europa Verde.

La strategia mediatica del marchio AVS rischia di non produrre consenso elettorale soprattutto perché alla base mancano i contenuti politici condivisi identitari di questo soggetto ibrido.

Qualcuno potrebbe asserire che è la Direzione Nazionale che si riunisce e decide. Ebbene, su molti territori, interrogati i componenti della DN, si scopre che non solo il CFN, ma anche la stessa DN è nella maggior parte dei casi non informata delle decisioni di indirizzo politico che il partito ha deciso di prendere. Ed eppure “La Direzione nazionale è l’organo di attuazione della linea politica ed è responsabile dell’organizzazione politica e amministrativa di Europa Verde-Verdi” (Statuto, art. 10, comma 1) quella precisa linea politica che “dovrebbe essere” (e il condizionale è usato non a caso visto che tal non è) definita sempre da noi, CFN (Statuto, art. 11, comma 1). 

Europa Verde – Verdi è un partito federativo ed eppure pare esserlo solo sulla carta e non nei fatti. 

Siamo tanti in Italia (tesserati e componenti degli organi territoriali) che notano come la gestione del partito sia oramai caratterizzata da un forte centralismo, che negli ultimi 18 mesi ha trasformato la natura del partito stesso. Una gestione estremamente centralizzata a Roma, con decisioni che vengono prese in deroga agli organi nazionali e territoriali di partito e ai componenti degli stessi nei ruoli previsti dallo Statuto come fossero caselle di una tabella organizzativa “coperte” ma prive di pensiero/valutazione e giudizio e, quindi, prive di ruolo. Peccato però che gli organi e i co-portavoce provinciali/cittadini/regionali siano coloro che, in base a quel principio democratico che da Statuto e Codice Etico ispira Europa Verde – Verdi, in prima linea sui territori hanno la percezione precisa di quanto accade!

Infine, il fatto stesso che qualcuno abbia deciso che questo CFN non debba discutere della sostituzione nel ruolo di co-portavoce donna di Eleonora Evi, dimessasi 5 mesi fa, al fine di garantire il regolare svolgimento delle attività del partito soprattutto in vista degli imminenti appuntamenti elettorali, contravvenendo ad una decisione dell’ultimo Congresso Nazionale e andando in deroga,anche qui, a quanto previsto dallo Statuto (art. 8, comma 8) in base al quale il CFN avrebbe dovuto eleggere in sua sostituzione, a maggioranza, un nuovo Portavoce donna, è l’ennesimo episodio che conferma quanto poc’anzi esposto.

Tutto ciò premesso, essendo venuto meno un qualsivoglia ruolo di questo CFN in relazione al punto all’ordine del giorno in discussione, riferito alle Elezioni Europee e Amministrative, noi

1. esprimiamo il nostro dissenso nei confronti di questa gestione del partito e 

2. dichiariamo, in qualità di tesserati e componenti degli organi, che ci riserviamo di valutare rispetto a qualsiasi votazione o deliberazione venga assunta, poiché è evidente che la stessa non avrà alcun valore. 

Prendiamo atto che le decisioni sono già prese, e che a questo punto la parola passa direttamente agli elettori nelle cui mani è la possibilità o meno di portare il simbolo AVS oltre la soglia del 4% o di lasciarlo fuori dal Parlamento Europeo.

Per parte nostra con questo documento, il cui senso politico è che:

1. non abbandoniamo il campo, 

2. non accettiamo lo status quo, 

3. non ci facciamo da parte, 

formalizziamo l’esistenza del gruppo “Sempre Verdi” come componente politica del partito, e iniziamo da questo momento un lavoro interno ad Europa Verde in vista del prossimo Congresso Nazionale per ritrovare la strada e l’anima perduta e portare i Verdi all’altezza delle sfide che devono affrontare, con il necessario cambio di passo all’altezza delle sfide che ci attendono e con una dirigenza adeguata alla storia e al futuro di Europa Verde – Verdi.




sabato 27 aprile 2024

25 aprile 2024

 Ossona Milano e Legnano. 25 aprile 2024