Gilberto Rossi intervento alla presentazione del libro di Lucia Tozzi "l'invenzione di Milano". Milano piazza Baiamonti
volevo dare due elementi Comunque grazie mille Lucia dottoressa Tozzi per questo libro andrei anche se volete un passo indietro perché forse ci ricordiamo tutti nel 2005 quando hanno fatto la fiera di Milano però la fiera verrebbe da dire anche dove la volevano fare prima zona Lacchiarella benissimo Secondo me tutto quello che è stato detto sul discorso che facevamo noi alla fine da attivisti "deturnavamo" le parole del potere per dargli un altro significato probabilmente sono diventati più forti noi e loro hanno preso quelle che erano le nostre creazioni anche culturali e immaginifiche e sono andate loro a riprenderlo prima infatti c'è il prime che viene sponsorizzato dalle multinazionali e si organizzano non ci sono i collettivi Ma ci sono i dipendenti di Microsoft dipendenti di un altro piuttosto che quindi però volevo dare un punto di vista solamente voglio fare pessimista però mi sono sentito di dirlo anche l'altro giorno perché anche la questione è di San sirott sono delle cose archetipiche simboliche se vogliamo ma nel frattempo lo ricordava Monguzzi che è l'unico che viene un minimo botta perché agli altri veramente imbarazzante vuol dire poco Cioè ha dato più il permesso di costruire sala che quando c'era Letizia Moratti e Albertini messi insieme e quindi io la cosa che vedo e mi sono permesso di dire anche l'altro giorno ho ricordato quello che succederà da poco a meno di Mille giorni cioè Siamo in crisi climatiche non c'è più la neve e questi le Olimpiadi Invernali Milano Cortina senza andare a ripetere la stessa cosa che mi ricorso ha detto usiamo la pista di pattinaggio di Torino che gli austriaci hanno detto usiamo quello però arrivando con gente che ha vinto sul punto qua sul discorso questo che qualcuno a buttar cercano di rompere la sinistra o presunta tale No con il discorso del museo della Resistenza io citavo Ma scusa dove ha fatto la biblioteca degli alberi il bosco verticale che anche lì Mica c'è Non mi ricordo nemmeno più come si chiama talmente utilizzato come simbolo della Resistenza no che ci sono dato 3-4 conferenze la casa della memoria no anche lì con diciamo il fatto che siamo diventati una cosa totalmente proiettata nell'immanenza nel momento che non c'è una visione Beh viene da dire anche come provocazione non è che questi signori
Nel territorio agricolo sta avvenendo un fatto molto grave!
Dopo venticinque anni di resistenza e controinformazione sono stati notificati i decreti di esproprio alle aziende agricole, ai Comuni, e ai privati cittadini della Tratta C “Ozzero-Albairate”.
Abbiamo assistito all’inaugurazione della Fiera agricola di Abbiategrasso e nonostante i proclami e l’autocelebrazione degli amministratori di Abbiategrasso, le azioni, le decisioni e le opere che sono state intraprese ormai da anni, stridono enormemente con la volontà di tutelare e conservare il territorio dei due parchi, Ticino e Sud Milano. Il Sindaco Cesare Nai, Roberto Albetti, Valter Bertani, Ismaele Rognoni, Alberto Maerna, Silvia Sardone, Silvia Scurati, Massimo Garavaglia, sono sfilati in fretta davanti al nostro presidio, paladini dell’agricoltura.
Nessun contatto con la terra e con chi la coltiva.
Così il Senatore della Repubblica Italiana, Massimo Garavaglia, ha risposto alla domanda fatta da Marco Aziani, Direttore del settimanale Ordine e Libertà, “ci dica qualcosa in riferimento al consumo del suolo”: “Sono venuto in moto perché non essendoci ancora la strada non volevo essere in ritardo quindi sono venuto in moto, altrimenti per fare 10 km – 11 km ci voleva mezz’ora” Si sente un “Bravo Massimo” e grandi risate dalle autorità presenti.
È evidente l’interesse alla realizzazione del Progetto ANAS e non quello di proteggere l’Agricoltura e il consumo di suolo. Ma il progetto Anas, Ozzero-Magenta, il Parco Commerciale, i prossimi a venire, i Data Center portano ad essere Abbiategrasso capitale del consumo di suolo agricolo.
Nelle Fiere agricole a cui partecipavamo con i nostri animali capitava che il vigile del Comune venisse personalmente nelle stalle a sollecitare la nostra presenza. Se è vero che il mondo è cambiato e le Fiere Agricole prendono nuove strade, non accettiamo però che si parli banalizzando parole come tutela del territorio, natura o biodiversità.
L’8 ottobre è avvenuta l’immissione di possesso sui terreni delle aziende di Albairate interessate a questo progetto infrastrutturale vecchio di 25 anni. L’esproprio è un atto violento, nel giro di mezz’ora non sei più proprietario della tua terra o di quella che hai coltivato per decenni con la tua famiglia da affittuario. Ci hanno detto: nel pomeriggio picchettiamo, poi si bonificano le campagne da eventuali residui bellici e a breve recintiamo con le reti rosse. Ad Albairate il Sindaco e i tecnici comunali si sono stretti alla comunità degli agricoltori e insieme stiamo elaborando strategie per limitare i danni al reticolo idrico e ai passaggi poderali. Le Associazioni agricole, grazie a un impegno comune dei suoi iscritti, sul progetto Anas hanno sempre fatto fronte comune. Un esempio abbastanza raro, ma che qui, nel nostro territorio, ha visto prevalere la difesa dei beni comuni, con documenti, comunicati, manifestazioni unitarie. In tutti questi anni molti agricoltori hanno collaborato, per “davvero” per tutelare l’agricoltura periurbana, progettando e creando Consorzi agrituristici e Distretti agricoli con tante aziende del territorio, gli agronomi, gli architetti del paesaggio e i tecnici delle associazioni agricole.
Sappiamo che tanti agricoltori stanno soffrendo, molti pensavano che la strada non si sarebbe mai fatta, altri da affittuari non possono che assistere al fatto compiuto, ma felici saranno le Società Immobiliari che sul “progresso” portato da questa infrastruttura avevano scommesso, acquistando terreni agricoli nel Comune di Abbiategrasso.
I Comuni favorevoli hanno peccato gravemente nell’informare i cittadini sull’impatto e sui fini dell’opera, perché il Progetto Anas trattasi di una superstrada a grande traffico in aree protette da due parchi, inclusa una Riserva della Biosfera, MAB dell’Unesco, inserita nella Rete ecologica Regionale e nelle aree prioritarie per la biodiversità in Lombardia.
Assistendo alla disfatta politica e all’incapacità di costituire tavoli di lavoro tra le amministrazioni che risolvessero i problemi di mobilità con progetti di riqualificazione e modernizzazione delle strade esistenti ci sembra importante ricordare che la Ozzero-Magenta dal 2014 ha perso il suo fine legittimo, perché per il collegamento tra Milano e Malpensa probabilmente per la contrarietà diffusa dei Comuni, la tratta verso Milano è stata stralciata, la S.S. 114 che abbiamo sempre chiesto venisse riqualificata, con la semplice eliminazione dei semafori e la creazione di rotonde e un sottopasso al Garden Viridea, la creazione di uno svincolo al posto del semaforo nell’immissione sulla tangenziale ovest a Baggio rimarrà così com’è anche perché in uno dei suoi lati si sta realizzando una pista ciclabile.
Sempre ammesso che venga realizzato in tempi brevi il ponte da seicento metri sul Naviglio di Leonardo, strada Vigevanese e stazione ferroviaria, il traffico veicolare si immetterà a imbuto sulla SP 114.
Intanto il mondo è cambiato, il territorio è cambiato, ha esigenze di mobilità profondamente mutate e le crisi ambientali e climatiche si sono notevolmente aggravate. Il consumo di suolo ha raggiunto valori indicibili e fuori controllo.
Ma l’aspetto più grave del complessivo progetto ANAS, nato per realizzare il secondo anello delle Tangenziali di Milano, è che comprende in futuro la trasformazione della tratta “A” Albairate- Magenta in una autostrada a pagamento e la realizzazione della TOEM (Tangenziale Ovest Esterna di Milano).
Questo vuol dire che parlare di Fiera agricola ad Abbiategrasso risulterà sempre più insensato.
Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano
Legambiente Circolo Terre di Parchi – Abbiategrasso
Assemblea dei verdi aperta a sostenitori e simpatizzanti, dopo la delibera su san siro, che fare?
Poteva iniziare una discussione, nascere una contaminazione condivisione politica progettuale, partendo da pochi, ma chiari, punti.
Invece, si è usata un'assemblea per contarsi, posizionarsi, mostrarsi (e le assenze a volte pesano più delle presenze! ), eseguire un equazione di cui era già noto e logico, l'esito.
Risultato, si è mostrata l'autoreferenzialità dell'assessorato. Non si è parlato di urbanistica.
No, non era un processo all'assessore e ai due consiglieri, e ai consiglieri municipali che non hanno visto i grattacieli (forse serviva quello?), doveva essere un normale e "quotidiano", ovvio, confronto con la cittadinanza.
Il comitato di potere e di collocamento (come simpaticamente un verde storico ha descritto la gestione milanese) ha mostrato fastidio a incontrare i cittadini, e tutto è stato reso più evidente, quando, oggettivamente, non si capiva a chi si rivolgevano quando parlavano.
Se ai verdi, ai cittadini o al sindaco.
Eppur si muove
Certo, non dobbiamo dimenticare, con senso di rispetto, gratitudine e responsabilità i 27.444 milanesi che ci hanno votato.
La Padregnana (Malvaglio. Robecchetto con Induno. Milano) sabato 11 ottobre 2025
Sono trascorsi 81 anni dall’eccidio di Robecchetto del 13 ottobre 1944,
quando cinque giovani di Rho, Alfonso Chiminello, Alvaro Negri, Pasquale Perfetti, Luigi Zucca e Cesare Belloni vennero condotti dalla milizia fascista alla Casa del fascio e torturati per ore.
Nel pomeriggio vennero caricati su un furgone, portati sulle sponde del Naviglio, fucilati a Robecchetto con Induno e gettati nel canale.
Solo Belloni riuscì a sopravvivere. I corpi degli altri quattro partigiani vennero ritrovati nei giorni seguenti. (Dal sito del comune di Rho)
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“Serom in cinq col Belunin” La storia dei partigiani di Rho fucilati 75 anni fa a Robecchetto – edito da ANPI sez. di Rho il 13/10/2019