In Olanda vince un'Europa più forte,
democratica, solidale ed ecologista
di Angelo Bonelli, articolo pubblicato su huffingtonpost.it
flash mob dei Verdi davanti al Castello Sforzesco
MULINI VERDI D'OLANDA PER UN'EUROPA DEI DIRITTI E DEI POPOLI
I Verdi in Olanda quadruplicano il loro risultato precedente, diventando la prima forza di sinistra del Parlamento olandese. Questo straordinario e storico successo potenzia tutti coloro che vogliono un'Europa più forte, democratica, solidale ed ecologista.
Un'Europa dei cittadini e della tolleranza: un buon auspicio in vista delle prossime prove elettorali in Francia e Germania.
Così come in Austria, i Verdi in Olanda sono una risposta alla politica della paura della destra xenofoba, alla crisi sociale e ambientale. Il programma dei Verdi di Jesse Klaver e Kathalijne Buitenweg è decisamente ottimista, europeista, a favore di una società arcobaleno e plurale, di una economia verde, dell'energia, dei trasporti pubblici, della scuola, del lavoro e dei diritti sociali. Un baluardo di speranza contro chi basa le sue politiche sulla paura.
In Italia c'è chi preferisce rimanere ancorato a un'idea antica del lavoro e delle produzioni basate sul petrolio e sull'inquinamento e c'è una politica, anche di sinistra, che rincorre Salvini per avere consenso: ma così non si vince.
E poi c'è Beppe Grillo che sostiene le ondate di nazionalismi in Europa come quella di Trump in Usa, ma nulla dice sui provvedimenti contro l'ambiente e i diritti delle persone, siano essi migranti o afroamericani, come quelli voluti in questi giorni dallo stesso presidente Usa.
Le crisi possono essere affrontate negativamente, attraverso le chiusure e il ritorno a modelli del passato, o positivamente: rilanciando e innovando. Per esempio io credo che una delle grandi questioni legate alla sfida al cambiamento che ha legato insieme il tema del lavoro, della salute e dell'ambiente sia proprio la vicenda dell'Ilva di Taranto.
Da lì noi Verdi abbiamo proposto di far partire un nuovo modo di far politica e di produrre economia e lavoro in maniera innovativa e non penalizzante per l'ambiente. Rivolgendo lo sguardo ai modelli virtuosi che ci sono nel mondo che hanno superato produzioni obsolete e fortemente dannose per la salute e l'ambiente. Penso a Bilbao e Pittsburgh che hanno superato questi vecchi modelli economici e industriali puntando sull'innovazione tecnologica e sul sapere. Oggi queste realtà producono nuova occupazione e un forte indotto. Come tutta la Green Economy.
Sul tema della mobilità, per esempio, non possiamo meravigliarci se nel nord Europa si stia marciando a vele spiegate verso la sostenibilità mentre noi in Italia siamo fermi al palo: mancano gli investimenti strutturali. Lo certifica la Corte dei Conti quando spiega che dei 50 milioni di euro stanziati dal governo italiano tra il 2013 e il 2015 per implementare le infrastrutture di ricarica delle auto elettriche sono stati spesi poco più di 6.000 euro.
Se vogliamo veramente rilanciare la mobilità sostenibile occorre immediatamente investire in questo settore, promuovere incentivi e detrazioni fiscali, ad esempio l'Iva al 4% per le auto elettriche e per il retrofit. Così come sulle fonti rinnovabili è necessario liberalizzare "veramente" la vendita dell'energia e gli incentivi per i sistemi di accumulo. E puntare su agricoltura biologica e sicurezza alimentare. Promuovendo i prodotti salubri e di qualità eliminando definitivamente pesticidi e Ogm.
Insomma noi Verdi italiani non vogliamo sottrarci alla responsabilità di comprendere le ragioni per cui vi è una marcata differenza tra i risultati dei Verdi tra il Nord e il Sud Europa e quindi anche l'Italia.
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