giovedì 23 dicembre 2021

Profezie verdi. Le origini del pensiero e azione ecologista. A cura di G. Bettin


Oggi sappiamo che la crisi ambientale esiste e che riguarda tutti noi. 
Se la transizione ecologica è entrata a far parte dell'agenda politica, da più parti si lamenta la lentezza con cui governi e istituzioni sovranazionali adottano misure concrete per fronteggiare l'allarme clima. 
La scienza, da parte sua, preannunciava già dalla metà del secolo scorso i possibili scenari futuri. 
Accanto a quella climatica, già nel 1972 si parlava di crisi alimentare, di inquinamento e di risorse non rinnovabili. 
Ma in quale preciso momento e soprattutto in che modo nel corso della seconda metà del Novecento è affiorata - nella comunità scientifica, nei movimenti d'opinione, nel dibattito pubblico - 
la questione ecologica? 
Quando ci siamo accorti che le risorse erano finite? Quando abbiamo capito - anche a fronte di disastri ambientali e catastrofi industriali che hanno prodotto traumi collettivi - che il nostro è un ecosistema fragile e che dalla sua salute dipende il benessere di tutti noi? "Profezie verdi" è un'antologia di testi che esplora le voci dei primi movimenti ambientalisti e le connette alle ipotesi più avanzate di riformulazione dei modelli economici oggi ancora dominanti. 
Un volume che esplora la nascita della "sensibilità verde", connettendola al tema della cura dei territori e delle comunità, all'etica e all'economia, all'emergere di una reazione che, dal basso, si è mobilitata per un diverso rapporto tra uomo e ambiente, sviluppo e qualità degli ecosistemi.

Invito all'acquisto in una libreria di quartiere o feltrinelli 

mercoledì 22 dicembre 2021

TAGLIARE LE SPESE MILITARI FINANZIARE POLITICHE DI PACE L'appello dei Nobel, le parole del Papa, le Campagne per il disarmo

 TAGLIARE LE SPESE MILITARI

FINANZIARE POLITICHE DI PACE

L'appello dei Nobel, le parole del Papa, le Campagne per il disarmo

Dal Movimento nonviolento 

L’appello di 50 premi Nobel e accademici “Una semplice concreta proposta per l’umanità”, ha un grande merito: quello di aver posto al centro dell’agenda politica globale la necessità della riduzione delle spese militari. L’obiettivo è ragionevole e possibile: un negoziato comune tra tutti gli Stati membri dell’ONU per ridurre del 2% ogni anno, per 5 anni, le spese belliche di ciascun paese, liberando così un “dividendo di pace” di 1000 miliardi di dollari entro il 2030.

Questa proposta si va ad aggiungere e rafforza altre proposte avanzate negli anni nella stessa direzione: Papa Francesco ha scritto nell’Enciclica Fratelli tutti: “E con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e per lo sviluppo dei Paesi più poveri”. E in occasione della Giornata mondiale della Pace del 1° gennaio 2022, Papa Francesco ribadisce: “È dunque opportuno e urgente che quanti hanno responsabilità di governo elaborino politiche economiche che prevedano un’inversione del rapporto tra gli investimenti pubblici nell’educazione e i fondi destinati agli armamenti. D’altronde, il perseguimento di un reale processo di disarmo internazionale non può che arrecare grandi benefici allo sviluppo di popoli e nazioni, liberando risorse finanziarie da impiegare in maniera più appropriata per la salute, la scuola, le infrastrutture, la cura del territorio”.

La Campagna mondiale GCOMS (Global Campaign on Military Spending - campagna internazionale sulla spesa militare), promossa dall’International Peace Bureau (IPB, Premio Nobel per la Pace 1910) si pone come finalità principale  la richiesta urgente di uno spostamento di fondi (almeno il 10% annuo) dai bilanci militari verso la lotta contro la pandemia da Covid-19 e il rimedio alle crisi sociali e ambientali che colpiscono vaste aree del mondo. 

Dunque, la direzione da intraprendere è condivisa, ma qual è la strategia efficace per raggiungere l’obiettivo? I premi Nobel propongono un approccio multilaterale, negoziati razionali per una riduzione comune e concomitante che mantenga l’equilibrio e la deterrenza; il beneficio di questa cooperazione deriva da un fondo globale utilizzato per affrontare i problemi comuni (riscaldamento climatico, pandemia, povertà) e da una parte di risorse lasciate a disposizione dei singoli governi per reindirizzare la ricerca militare verso applicazioni pacifiche. È una strada realistica? C’è davvero la volontà politica di tutte le nazioni di scegliere il disarmo controllato e bilanciato? La storia degli accordi bilaterali di disarmo INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) e START (Strategic arms reduction treaty) tra USA e URSS, negli anni ‘80, per il ritiro delle armi nucleari strategiche, dimostra che la strada del disarmo è possibile, praticabile e può dare risultati. Dopo le delusioni per i continui rinvii e fallimenti degli accordi SALT (Strategic Arms Limitation Talks) degli anni ‘70, il rapporto cambiò per la disponibilità al dialogo tra Reagan e Gorbaciov, ma furono i passi unilaterali di Gorbaciov ad imporre un clima  di fiducia e dunque la fine della guerra fredda: Gorbaciov annunciò una moratoria unilaterale sui test di armi nucleari ed il 1° gennaio 1986 avanzò una proposta per la messa al bando di tutte le armi nucleari entro il 2000; nel dicembre 1988 fu ancora Gorbaciov ad annunciare alle Nazioni Unite un ritiro unilaterale di 50.000 soldati dall’Europa orientale e la smobilitazione di 500.000 truppe sovietiche. Nel 1990 Gorbaciov ricevette il premio Nobel per la Pace “per il suo ruolo di primo piano nel processo di pace”. Ci vuole sempre chi inizia facendo il primo passo. 

Gandhi diceva che la dottrina della nonviolenza resta valida anche tra Stati e Stati: “prima del disarmo generale qualche nazione dovrà iniziare a disarmarsi; il grado della nonviolenza in quella nazione si sarà elevato così in alto da ispirare il rispetto di tutte le altre”. 

Proprio per rafforzare e iniziare a praticare l’appello dei Nobel, del Papa, e delle Campagne disarmiste sostenute dall’opinione pubblica, ci vuole chi fa un primo passo, che sarà seguito da passi altrui. L’Italia può dare un esempio virtuoso, senza mettere in discussione la sua politica di difesa e sicurezza garantita dall’articolo 52 della Costituzione, ma ottemperando al dettame di ripudio della guerra dell’articolo 11: applicare una “moratoria” sulle spese aggiuntive dei programmi per nuovi sistemi d’arma, un taglio di 5/6 miliardi da spostare subito su capitoli di spesa per politiche di pace e cooperazione. È quello che chiedono Rete Pace e Disarmo con Sbilanciamoci!, e che da anni sostiene la Campagna “Un’altra difesa è possibile” per il riconoscimento della Difesa civile non armata e nonviolenta (protezione civile, servizio civile, corpi civili di pace) da finanziare con fondi sottratti alle armi. Una proposta di Legge che istituisce il Dipartimento della Difesa civile non armata e nonviolenta è depositata in Parlamento; la sua discussione e approvazione in questa legislatura rappresenterebbe, insieme all’attuazione della moratoria per le spese di nuovi sistemi d’arma, quel “primo passo” nella giusta direzione della nostra nazione, che così potrebbe presentarsi al tavolo dell’Onu per sostenere con autorevolezza la “semplice concreta proposta per l’umanità” presentata dai premi Nobel.

Non c’è tempo da perdere. Bisogna fare presto a disarmare la guerra e finanziare la pace.

domenica 19 dicembre 2021

I Verdi vivono. Habemus Verdi!

 Milano. H. 23.15 del 19 dicembre 2021

Viva i Verdi, evviva i Verdi!

Ho vinto!

Abbiamo vinto!

Ora i seggi sono chiusi, comunque vada, abbiam ridato dignità e autonomia politica ai Verdi.

Oggi, è la vittoria di chi vuole (e fa!) che i verdi facciano i verdi.

Un segnale anche al centrosinistra, di riprendere l'ascolto e che la partecipazione non la si fa dopo e unilaterale.

Scrivevo: "Un percorso difficile, ad ostacoli, colmo di guastatori interni e venduti, certo non il risultato sperato, la lista verde indipendente, ma con Sinistra Italiana e parte del MoVimento 5 Stelle, abbiamo, non solo ridato dignità all'ecologismo politico italiano, spesso dimenticato o peggio, usato per greenwashing, ma alla rappresentanza democratica.

La svolta e deriva bipolare e maggioritaria, così cara al Partito Democratico che trova agio nelle elezioni di secondo livello, è contrastata di fatto da amministratori civici, progressisti ed ecologisti.

La farsa dei manager buoni e pure verdi si è sciolta come neve al sole, purtroppo : testimoniata dalle ruspe nello scalo di porta romana e delle opache figure su San siro.

Aveva ragione Mao durante la rivoluzione culturale.

Pseudo dirigenti verdi che han messo i bastoni tra le ruote per la presenza verde alle elezioni metropolitane. Mentre i verdi del Ticino si autoconvocavano invitando tutti i cons. Comunali verdi dei Comuni della città metropolitana, scopriamo che "sarebbero convocati per fine novembre", il termine di deposito lista era il 28 novembre.

Dall'assemblea autoconvocata è nata la consapevolezza, dopo l'esperienza buscatese con Verdi Civici Buscate e un infiltrato che da finto verde ci ha attaccato, o del PD che tre giorni prima del voto invita a votare il sindaco di Fratelli d'Italia ,dicevamo, la consapevolezza che i Verdi devono fare i verdi (e non l'agenzia del greenwashing).

La partita è molto più ampia e complessa, a Bologna 4 liste, Milano 5, 3 della destra, PD e noi verdi con civici e sinistra italiana. A Roma 3 liste, destra, m5s e centrosinistra. A Napoli non si sa ancora.

Il vecchio # #maiconsala di 5 anni fa è tornato attuale e se negli ultimi mesi avete percorso la autostrada da Novara a Milano, lo scempio di Expo è ancora lì a memoria.

Evviva i Verdi!"


http://www.verdilombardia.it/elezioni-citta-metropolitana-di-milano-ci-siamo/


Citiamo due episodi che oggi trovano parziale soddisfazione in questa meravigliosa vittoria politica dei VERDI Lombardia E VERDI VERI.


Perchè i Verdi in Italia non sono forti come in Europa? dalla Lombardia

Un episodio che la spiega lunga.


Domenica 11 marzo 2018, a Cinisello Balsamo in via U.Bassi, si è svolta l'assemblea regionale dei Verdi; verso la conclusione dell'assemblea, Fabrizio Masseroni si è lanciato contro Gilberto Rossi per tentare di aggredirlo, dicendo, "ti ho già messo le mani al collo etc etc", la colpa di Rossi è di aver chiesto a Masseroni se avesse fatto la campagna elettorale per i Verdi o per altri e come mai non si faceva vedere da 5 anni (gli antiverdi che si fan vedere solo per le elezioni); quando è stato fermato Masseroni, è intervenuto Antonio Caldarella che come un pazzo ha provato anche lui ad aggredire il Rossi, senza nessuna provocazione da parte di Rossi; solo la presenza e l'intervento degli altri partecipanti all'assemblea ha sventato il peggio; Rossi, scavalcava il muretto divisorio delle scrivanie e, questo fatto ancor più strano e assurdo, la Balduini, anzichè difendere il Rossi, lo apostrofava e offendeva e lo intimava a lasciare la sede. Rossi, rispondeva chiaramente e pacatamente, spaventato dall'episodio e in tutta calma, "me ne vado io, ma con me se ne vanno i Verdi sinceri e onesti che si impegnano sempre per la difesa dell'ambiente"; all'esterno Rossi chiama prontamente il 113 per segnalare la situazione di pericolo e dopo poco sopraggiungono i Poliziotti a cui viene spiegata la vicenda; dopo un po' escono dall'assemblea e Balduini e Caldarella, raccontano la loro versione dei fatti alla Polizia.

La Polizia chiamata da Rossi, spiega che la versione dei fatti di Balduini non è uguale a quella di Rossi; al che, Rossi si ricorda che nel locale erano presenti delle videocamere e mette a conoscenza gli agenti, i quali effettuano un sopralluogo per acquisire le immagini.

Si sono susseguiti due dubbi; si può arrivare a questa situazione?

Rossi riceve telefonate che lo invitano a non denunciare, altri presenti, sentiti telefonicamente dicono che erano in bagno, che non han visto.

Regresso, Rossi ha lavorato per conto della federazione dei Verdi, presso quei locali per circa un paio di giorni, in quanto poi è stato inviato in quel di Milano presso la sede dei socialisti per seguire le pratiche in merito alla campagna elettorale; trovandosi a gestire una situazione surreale, dove si sono spesi 50 euro per due timbri inutili, per la correzione di una data; dove mentre si dovevano depositare le documentazioni inerenti alle elezioni politiche, si era creata una sorta di confusione ad Hoc, per la raccolta delle firme a livello regionale; il tutto, per i Verdi era gestito o meglio non gestito da Maria De Luca, moglie del Caldarella; altro fatto rilevante, su 2 settimane piene di campagna elettorale, la coppia Caldarella De Luca che aveva fatto incetta di candidature, per le politiche e per le regionali, per una settimana è in vacanza.

Come sanno tutti l'attività del Rossi è di curare blog e promuovere la cultura ecologista e ambientalista; operazione che svolge con dedizione, passione e competenza,seguendo consigli e aiuti da altri Verdi; Gratuitamente;

Per le elezioni, si è inventata la necessità di pagare per una cifra abbastanza elevata una società di comunicazione per dei servizi che stando anche alla presa di posizione dei Socialisti (membri della coalizione) totalmente inutile per non dire controproducente; la cultura ecologista e su quali argomenti spendersi non è un fatto neutro e che si può inventare in pochi minuti.

Questo breve riepilogo per ricollegarci alla discussione dell'autunno scorso su come mai i Verdi non decollano in Italia.


Secondo epidodio


giovedì 6 dicembre 2018

Sull'assemblea dei Verdi della provincia di Milano. Smascheriamo i tranelli

Ho appreso alle h. 18 in una conversazione con Stefano Costa, presentatore della mozione 1, che ha firmato la presentazione della lista dei delegati senza leggerla il sabato mattina alle 10 e 55 quando è arrivata (il termine di presentazione erano le 11), a noi del Magentino, non è stata fatta leggere la lista dei candidati, non è stata ingenuità nostra, mia e del dottor Colombo, ma una forzatura antidemocratica, visto che Elena Grandi aveva assicurato che saremmo stati tra i delegati e ci sollecitava già la conferma per Chianciano per le questioni logistiche.


Insieme ad altre irregolarità e ai modi per nulla gentili della portavoce della Provincia di Milano, veniva esclusa la presentazione della mozione 3, nonostante due oratori ne avessero tessuto le lodi, e alle 10 e 55 io manifestai, visti gli atteggiamenti espressi, la disponibilità e volontà di presentare la terza mozione.

Quanto accaduto è gravissimo e fa il paio con i vari tentativi di aggressione e minacce alla mia persona da parte di un firmatario della mozione 1; per Senso di responsabilità verso la Federazione dei Verdi, avrei anche soprasseduto e guardato avanti, considerando che da tutta Italia i portavoce Verdi mi han chiamato per esprimere la loro solidarietà.

Ma qua, non è solo il futuro dei Verdi, è il ruolo dei Verdi in Italia e in Europa, ritengo che L'assemblea della provincia di Milano deve essere annullata. Su questo, prima di avviare procedure legali, invoco il buon senso; buon senso che non c'è stato.

Brutti metodi, che sono stati già espressi e criticati nel corso degli interventi pubblici dell'assemblea.

Considerazioni di Gilberto Rossi, condivise con i Verdi dell'associazione di Boffalora sopra Ticino che per dare un messaggio propositivo, nel giorno dell'assemblea nazionale hanno organizzato una cena di autofinanziamento a Boffalora e hanno dato mandato esplorativo e di portare un messaggio di unità all'Assemblea a Gilberto Rossi.

Messaggio concretizzato nella ricerca di una mozione unitaria.


#verdi #EuropaVerde #europeangreens #egp #globalgreens


Non si può fermare il vento,

 gli si fa solo perder tempo

sabato 4 dicembre 2021

I Verdi con La Città dei Territori per Milano Città Metropolitana

Domenica 19 dicembre, Sindaci e consiglieri comunali dei comuni della Città Metropolitana di Milano, sono chiamati ad eleggere il consiglio metropolitano.
Europa Verde - Verdi, con Sinistra Italiana e i Civici han dato vita alla lista ecocivica Metropolitana LA CITTÀ DEI TERRITORI.

Come Verdi e civici siamo per ridare il voto ai cittadini;
È il seguito ideale delle esperienze ecociviche de la costituente per la partecipazione e de la città dei comuni.
Nel 2016 ho avuto l'onore e onere di rappresentare i Verdi ne la città dei comuni.
Oggi, come 5 anni fa, per "oscurare e depotenziare" la spinta verde, il PD candida nella sua lista un iscritto verde, che a titolo personale aderisce alla lista del PD.
I verdi da gennaio 2016, nonostante varie richieste da iscritti, sono senza gli organismi provinciali milanesi. Nel novembre 2018 vi fu una assemblea irregolare dei verdi della provincia di Milano per "un presunto pilotaggio" del congresso di Chianciano con l'esclusione degli ecocivici. Furono presentate due liste, una senza mostrare l'elenco delegati e la presidenza era "alquanto discutibile".
Ecco, ora, abbiam fatto pulizia, di fatto.
I verdi devono fare i verdi.
Con 3 consiglieri a Milano, avremmo potuto fare una lista verde, ma ritengo importante, al servizio della democrazia, dare una opportunità di rappresentanza all'eterogeneo universo civico.
Le mie parole, a braccio, di 5 anni fa.
Evviva I Verdi.
Gilberto Rossi 
Milano Palazzo Isimbardi 1 ottobre 2016
Presentazione della Lista Civica Metropolitana
“La Città dei Comuni”
Lista ecocivica: Verdi, Civici e rossi.
Intervento di Gilberto Rossi (Consigliere Federale Nazionale della Federazione dei Verdi; Capogruppo Consiliare Verdi/Cambiamo Ossona)
"con questa conferenza, non stiamo parlando solamente ai consiglieri comunali e ai sindaci che voteranno, ma vogliamo, parlare, a tutti i cittadini.
Perché la nostra missione, il nostro metterci a disposizione, in quello che,
è lo spirito più nobile della politica, è per ridare il voto ai cittadini.
Come lista civica “La Città dei Comuni” che prima si chiamava “costituente per la partecipazione”, è stato presentato anche un progetto di legge d'iniziativa popolare per ridare il voto ai cittadini e, non è stucchevole ricordarlo, perché è questo il nostro impegno;
quindi, da qua, anche quello che è il mio appello di voto ai consiglieri comunali di Milano,
visto che il loro voto vale oltre 700 punti, mentre, quello dei consiglieri comunali di Cassinetta 5; quello del comune dove sono consigliere comunale capogruppo vale 9.
Una necessaria parentesi, ho preso il 17 per cento dei voti, e sono l'unico consigliere comunale: con la legge elettorale precedente ne avremmo eletti 3.

Ed è da una parte di democrazia importante, perché poi, piano piano, come dicono,
per far passare una cosa grande, la vanno a frammentare, per farla passare.
Quando siedo in Villa litta ad Ossona, sento tutto il peso e la responsabilità di rappresentare i cittadini che mi hanno eletto.
Quindi, dicevo, mi rivolgo soprattutto ai consiglieri comunali di Milano, con cui c'è stato un dialogo, che è stato bloccato dalle segreterie di partito.
Nel segreto dell'urna elettorale, abbiate il coraggio di dare rappresentanza alla Milano Città Metropolitana, perché, anche un'altra cosa che non dobbiamo dimenticare c'è stata sì la riforma votata dall'amministrazione di Pisapia per quel che concerne le Municipalità di Milano.
Si è passato le consigli di zona alle municipalità; dovevano anche andare a ricalibrare, appunto,
per consentire ai consiglieri di zona di votare ed esprimersi in quest'ottica di fa parte, di sentirsi, ed essere, della Milano Città Metropolitana;
e badate bene, qua non è che si sta andando a cercare un qualcosa che arriva da un altro pianeta: prendiamo ispirazione da Parigi, da Berlino da New york, dalle altre città metropolitane che ci sono e sono già presenti.
Non voglio essere troppo lungo, perché vorrei parlare anche di cose concrete.
Ho avuto, nella mia breve esperienza, più di portavoce, che non istituzionale:
sono stato il portavoce del comitato No Tangenziale del magentino,
sono stato uno dei portavoce e tra i promotori del comitato pendolari della linea milano novara,
che il trattino d'unione è immediato è quello che in una sigla è tpl trasporto pubblico locale,
in una parola intermodalità, questa che viene a mancare,
quella gestione sovracomunale che solamente un ente come provincia di milano ora Città Metropolitana può fare, perchè badate bene, tra Corbetta e Magenta, che non si arrivi a fare una pista ciclabile perché mancano cento metri, e parlando con gli assessori, richiamo i ruoli importanti dagli scout, non so chi lo diceva prima e io stesso sono stato interpellato per la mia attività ahimè
non riconosciuta da molti perché molto scomoda, di videomaker, ero stato chiamato dagli scout di Corbetta per fare un video e ritrovandoci con un assessore, a mio avviso una bravissima persona bravissimo educatore che ci diceva quasi in camera caritatis non vi posso fare quella pista ciclabile se non sblocchiamo quelle palazzine dietro, e no, quelle palazzine non vanno bene.
io sono una persona molto, diciamo, in parte emotiva ed istintiva, però ho cercato, in questi due anni che sono consigliere comunale di calarmi nella parte, quindi, penso che prima di dire una parola, la devo ben ponderare e soprattutto che l'ascolto è la prima dote dei consiglieri comunali, consiglieri metropolitani, quindi, dando la nostra disponibilità ai consiglieri di comuni più grandi quelli dove il voto vale 60, per quelli di Milano dove il voto vale 700 possiamo già da subito, l'abbiamo messo nel programma:
quello di impegnarci a creare dei momenti di ascolto.
Scusato un po' l'emozione, se salto di palo in frasca, però non posso non ricordare quello che è successo tre giorni fa perché poi l'allarme che viviamo quotidianamente:
ci abbiamo gli istituti scolastici che, purtroppo, cadono a pezzi;
una normativa regionale illuminata mi vien da dire che poi illuminata perché siamo in Italia, che siamo nel buio perché se fossimo in Germania, in Olanda, in Belgio, in Lussemburgo sarebbe all'ordine del giorno: sapete tutti che sono caduti dei soffitti di una scuola di un istituto superiore era appena stata ristrutturata e questo è successo a Rho, ma è successo anche in altre scuole, la gente ha purtroppo;
l'altro giorno passiamo dalle scuole medie del paese dove sono consigliere comunale ad Ossona, e ai caloriferi mancano le valvole termostatiche, quando le valvole termostatiche con un semplice intervento che basta metterlo si ripaga da solo in nemmeno un anno per quello che è il risparmio che va a fare.
Mi viene da ricordare anche un episodio due anni fa una scuola, istituto superiore del magentino, un rinomato liceo che dà prestigio anche alla città di magenta e il 28 dicembre non c'erano i soli per la scuola però vedevi i camini che sbuffavano fuori, quindi c'è dei consumi anche per quello che riguarda il risparmio energetico poi benissimo, e sposo in pieno l'intervento che ha fatto prima il consigliere di Inzago, capogruppo Alessandro Braga, perché senz'altro c'è una differenza tra quelle che sono i civici, e tra la destra e la sinistra, perché comunque io facevo il volontario per i verdi, ero quello che in bicicletta portava in giro i documenti e tutto, e comunque Penati l'ho sempre contestato, perché l'abbiamo sempre contestato, ma in maniera educata, quindi qua, una piccola frecciatina agli amici del movimento 5 stelle; è importante che ci siano pero ci sono anche dei metodi con cui bisogna fare le contestazioni e non si può prescindere all'educazione, perché noi abbiamo un ruolo pubblico che siamo gli ambasciatori portatori di questa idea.
Con Penati , comunque grazie anche a Pietro Mezzi, abbiamo messo in piedi il laboratorio di agenda 21, info energia, infoenergia che è venuto a mancare, è stata chiusa nel silenzio generale quindi anche un appello, del pubblico servizio di darci visibilità purtroppo di queste elezioni metropolitane per qual che riguarda il magentino, castanese, legnanese è uscito solamente un articolo su liberastampa altomilanese, che ovviamente, si dimenticava alcuni candidati, però ne parlava, della provincia di milano come un ente carrozzone inutile.

Io penso, e potrei anche chiudere qua il mio intervento dicendo semplicemente che noi siamo
al servizio della democrazia la democrazia è un esercizio e pratichiamo questo esercizio di democrazia.

Quindi ho sentito dai consiglieri comunali molto disillusi negli ultimi due anni da queste città metropolitana mi permetto di ricordare che le istituzioni siamo noi che gli diamo vita;
una piccola parentesi, visto che le iniziative di oggi il fare il blog della lista civica e tutto il resto, è tutto a nostre spese, la politica ha senz'altro un costo.
Chiudo come di solito si iniziano gli interventi:
colgo l'occasione per ringraziare il sindaco di milano giuseppe sala che nonostante l'impegno a cui è chiamato per l'amministrazione di Milano sta svolgendo, anche, egregiamente il ruolo di sindaco metropolitano voglio ringraziare, mi veniva assessori, no, sono consiglieri delegati, in particolare michela palestra che da un comune a nord di milano aveva la delega al parco sud e comunque è venuta più volte a sentire la voce del territorio questo per dire che la politica ha un costo piantiamola con questa demagogia i costi sono altri e nella condizione in cui versa il nostro territorio: due settimane fa ho fatto un intervento per dire che il terzo e quarto binario tra Rho e Legnano sono inutili e se quindici anni fa potevano essere una priorità ora non lo sono;
sentire l'altro giorno qualcuno che tira fuori il discorso del ponte sullo stretto di messina poi leggevo quello che scriveva Accoriti, Sindaco di Messina su come versa la situazione dei trasporti pubblici;
sono cose che noi sappiamo già però non dobbiamo stancarci di dire
e se gli altri non ci danno spazio questo spazio ce lo prendiamo.
grazie"
#verdi #verdimilano #milanometropolitana





Settembre 2016. Foto ricordo della consegna della lista