Della narrazione distopica fatta incubo dei Milanesi, avanguardia di gentrificazione e speculazione, eventificio di eventificio, quanto meno lascia spazio agli artisti.
Vi proporrei due video, il primo sull'installazione fuori dal fuorisalone, per sottolineare "l'esistenza" e le "conseguenze", non del fuorisalone ma della Milano in cui ci ha catapultato, pensando alle vittime delle strade (di cantiere), della Milano "paradiso" degli investitori immobiliari mondiali.
E il secondo di una installazione in Brera, a tema pace e il video si conclude con l'audio di De Gasperi a Parigi. Una immersione nella guerra per una riflessione sulla natura e la pausa, raccoglimento, candele sospese in uno specchio d'acqua.
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