giovedì 17 ottobre 2024

26 ottobre FERMIAMO LE GUERRE. IL TEMPO DELLA PACE È ORA!

 Sabato 26 ottobre - Giornata di Mobilitazione Nazionale 

FERMIAMO LE GUERRE. IL TEMPO DELLA PACE È ORA!

Non possiamo più aspettare. La corsa agli armamenti, l’aumento delle spese militari e il pericolo nucleare stanno minacciando il nostro futuro, mentre il genocidio in corso a Gaza, i conflitti armati in Medio Oriente, la guerra in Ucraina e altre parti del mondo continuano a devastare vite umane e a minare la sicurezza globale.

L’Orologio dell’Apocalisse segna 90 secondi alla mezzanotte: siamo più vicinɜ che mai a una catastrofe nucleare e climatica. Questo è il risultato di decisioni irresponsabili e di una folle corsa alle armi, che invece di garantire la sicurezza globale, sta moltiplicando le minacce per tuttɜ noi.


"Non c’è pace senza disarmo" sarà uno degli slogan che lanceremo il #26ottobre, nelle piazze di 7 città italiane: Bari, Cagliari, Firenze, Milano, Palermo, Roma, Torino. Chiediamo al governo italiano di fermare l'invio di armi in Israele e Ucraina, di interrompere ogni complicità con Israele e di sostenere il cessate il fuoco a Gaza e in Ucraina. Difendiamo la legge 185/90, contro ogni tentativo di facilitare l'export di armi.

Le guerre non si risolvono con più armi, ma con il rispetto del diritto internazionale, la diplomazia e la giustizia. Il 26 ottobre scendiamo in piazza per chiedere di fermare il genocidio a Gaza, gli attacchi in Cisgiordania, l’invasione del Libano e la guerra in Ucraina. Chiediamo di fermare l’escalation verso una guerra mondiale.

Il tempo della pace è ora. Lo dobbiamo alle centinaia di migliaia di vittime innocenti, lo dobbiamo a noi stessɜ e alle generazioni future.

Rete Italiana Pace e Disarmo Sbilanciamoci Marcia PerugiAssisi #EuropeForPeace












sabato 12 ottobre 2024

80° eccidio nazifascista de la Padregnana 13.10.1944

 80 anni fa. L'eccidio dei quattro giovani rhodensi, grazie al quinto, sopravvissuto conosciamo questa storia.

13 ottobre 1944
La morte dei partigiani di Rho

Durante un rastrellamento, nell’ottobre del 1944, cinque partigiani di Rho furono arrestati dalle milizie fasciste della Brigata Resega.

I giovani si chiamavano: Cesare Belloni, Alfonso Chiminello, Alvaro Negri, Pasquale Perfetti e Luigi Zucca.
A lungo rimasero nelle mani dei loro torturatori, sottoposti a indicibili sevizie.
Infine, la notte del 13 ottobre 1944, furono tradotti in questo luogo, fucilati e gettati nelle acque del Naviglio.
Cesare, ferito ma ancora vivo, riuscì a salvarsi fingendosi morto.
Soccorso dai contadini di una cascina, fu poi in grado di testimoniare ciò che era accaduto.
I corpi martoriati di Alfonso, Alvaro, Pasquale e Luigi furono rinvenuti nei giorni successivi lungo il corso del Naviglio.
Furono ricomposti al Cimitero di Cuggiono, che custodì le salme fino alla Liberazione.
Infine, i quattro partigiani furono sepolti nel Cimitero di Rho.

Per approfondire, dal progetto "percorsi di memoria" http://lnx.ecoistitutoticino.org/wordpress/percorso-memoria-padregnana/

Video dirette facebook quiMilano 




























No tangenziale. Albairate 12.10.2024

 Video dirette su facebook quiMilano 


Un breve video dell'assemblea informativa di venerdì sera a Cassinetta di Lugagnano 

Dal fb di Domenico Finiguerra 

Consigliere di Milano Città Metropolitana per Alleanza Verdi Sinistra e Reti Civiche e Sindaco di Cassinetta di Lugagnano 

MEZZO MILLENNIO DI FERTILITÀ 

Da 23 anni, governi nazionale e lombardo, ANAS e comuni più grandi e allineati, vogliono realizzare un mostro d'asfalto in pieno Parco del Ticino, riserva della biosfera e nel Parco Agricolo Sud Milano. A ridosso del Naviglio Grande, a 200 metri dalle nostre bellezze storiche e architettoniche di Cassinetta di Lugagnano, in mezzo ad aziende agricole, sopra fontanili e rogge. Nell'ultimo pezzo ancora libero dal cemento della Città Metropolitana di Milano.

Ci hanno provato i governi di centrodestra, di centrosinistra, di vecchi e di nuovi partiti. Ci ha provato Berlusconi, poi Prodi, poi di nuovo Berlusconi, poi Monti, poi Letta, poi Renzi, poi Gentiloni, poi Conte 1 e 2, infine Draghi. Quest'ultimo con l'appoggio di tutti i partiti da Lega a PD, da Forza Italia a M5S, a Italia Viva e altri vari, ha nominato un Commissario Straordinario con poteri quasi assoluti per realizzare questo scempio.

Ed oggi Meloni, che doveva fare il contrario di Draghi, porta avanti la sua stessa agenda (su tutto, guerra compresa, ma questa è un'altra storia, forse).

Ci provano da 23 anni. 

E sono 23 anni che qui trovano resistenza.

Esposti, ricorsi, manifestazioni, petizioni, 14 Mila firme.

Il prossimo 23 ottobre ci sarà una nuova, ennesima, udienza al TAR del Lazio dove sarà discusso il nostro ricorso, dei Comuni di Cassinetta di Lugagnano e Albairate e dei comitati No Tangenziale, contro la nomina del Commissario Straordinario e contro il Progetto ANAS.

Ed intanto, oggi, abbiamo manifestato in tanti.

Cittadini, comitati, agricoltori, associazioni e sindaci (ringrazio tutti i colleghi che hanno voluto affiancarsi a Cassinetta e Albairate in questa comune battaglia).

Una manifestazione per dire NO alla devastazione del territorio, ad una superstrada che tra l'altro non va neanche a Milano.

Per dire NO a progetti mortiferi per la nostra agricoltura.

Per dire NO ad uno spreco immenso di risorse pubbliche per un progetto lievitato da 200 a 400 milioni di euro.

E per dire SI ad un servizio di trasporto pubblico locale civile.

Perché si vuole andare a 100 all'ora alla Malpensa ma non si riesce a garantire un autobus decente per studenti, lavoratori e pensionati.

Per dire SI alla messa in sicurezza delle strade esistenti, all'eliminazione di tutti i semafori. Perché quando sono guasti o spenti in direzione di Milano, si scorre.

Per dire SI ad un modello di società che non divora risorse e beni comuni, ma li tutela per le prossime generazioni.

La terra consumata è persa per sempre.

E questa terra è coltivata e fertile da almeno mezzo millennio.

#notangenziale





























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