martedì 11 luglio 2017

Di Mobilità, bicicletta, società e qualità della vita. Anno 0 del passato dimenticato

Ancora, ancora, un'altra vittima della strada, un cosiddetto utente debole, un ciclista, già chiamarli, utenti deboli, è esplicativo e paradigmatico della considerazione che viene attribuita ai ciclisti, anzichè chiamarli utenti consapevoli.
Ieri, lunedì 10 luglio, si è svolta l'ennesima iniziativa per sensibilizzare la politica e la società a prendere provvedimenti in tutela della ciclabilità urbana.
Per il piccolo di Ossona, rispetto a 10 anni fa si sono fatti incredibili passi indietro, le piccole e inadeguate piste ciclabili, sono state addirittura tolte mentre per l'Est Ticino, nonostante un tavolo sulla mobilità con oltre un centinaio di partecipanti tra pubblici amministratori, rappresentanti di asssociazioni e semplici cittadini, i problemi rimangono i soliti, e basti pensare che per 800 metri di pista ciclabile tra Corbetta e Magenta le risposte sono state per anni "non ci sono fondi", e intanto si inventavano il problema(per noi), necessità(per loro) di fare un mostro d'asfalto (autostrada) nel Parco del Ticino. Incredibilmente non si parlava mai di trasporto pubblico.
L'importanza, rilevanza, necessità di un cambio di paradigma politico è più urgente che mai.
A seguito i testi della Coalizione dei ciclisti Milanesi e di varie realtà plurali e individuali che non si arrendono nel pretendere buon senso e una città a misura di umani.
liberanotizienews
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