giovedì 8 aprile 2021

I verdi vincono in Groenlandia; i verdi vincono quando hanno il coraggio di dire no 7 4 2021

 Si mettano il cuore in pace, i falsi ambientalisti nostrani, o gli occupatori di spazi, quelli che da sempre sono lo zerbino del potere. I Verdi, vincono e sono votati e sostenuti quando hanno il coraggio di essere verdi, non se si dipingono da liberisti stile forzaitalia o peggio, e come alfieri della green economy, che a conti fatti, sa di greenwashing e nulla più, in termini poveri e accessibili a tutti, semplicemente di mistificazione; quelli che si fanno imporre l'ordine del discorso.

Siamo Verdi, siamo ecologisti, siamo per dar voce a chi non ha voce, dar rappresentanza all'ecosistema, a tutti gli esseri viventi, per i diritti degli animali, per il diritto al futuro, per il diritto alla vita, non alla mercificazione e al produttivismo e alle false libertà di suicidi e di morte; siamo per salvare il pianeta e l'umanità e per questo, il sole che ci illumina dentro ci regala quell'energia che i lacchè di palazzo non possono nemmeno immaginare.
Evviva i popoli indigeni del Pianeta, nostri Fratelli e nostre Sorelle, nella difesa di Pachamama, di Gaia, del Pianeta, chiamatelo come volete, ma dai ghiacciai all'equatore, dalle vette agli oceani, in ogni angolo, un verde respiro sta soffiando.
Non è un caso che oggi, mentre vengono a nudo e a galla, opacità in alcune operazioni che hanno subito i verdi italiani, un altro grande successo, forse non di numeri, ma simbolicamente, bello come la vittoria a un referendum contro il nucleare, incoroni questa giornata.
Dalle valli, a tutti i presidi contro i veleni e gli ecocidi in italia, si alza degna, la consapevolezza dell'urgenza della conversione ecologica, che non sarà regalata dai padroni che hanno avvelenato il pianeta, ma sarà una presa di coscienza collettiva e delle genti che si autodetermineranno e decideranno del loro futuro.
Gilberto "Gibo" Riccardo Rossi   portavoce dei Verdi del Ticino (Milano Metropolitana)

Svolta green per l'isola verde. In Groenlandia vincono i "No miniera"

Era dal 1979 che il partito socialdemocratico Siumut non perdeva la maggioranza in Parlamento. A vincere le elezioni in Groenlandia è stato Inuit Ataquatigiit, partito di sinistra e ambientalista che si è opposto con forza all’immenso progetto minerario Kvanefjeld, secondo maggiore deposito di terre rare, sesto al mondo di uranio, uno dei più importanti siti minerari al mondo, che ha causato la crisi politica di febbraio e le conseguenti elezioni anticipate. 

Inuit Ataqatigiit (IA) ha ottenuto il 37% dei consensi, mentre Siumut si è fermato al 29%. A ottenere l’incarico per la formazione di un governo sarà quindi il leader di IA Mute Egede, 34 anni.

A Kvanefjeld l’australiana Greenland Minerals, sostenuta dal gruppo cinese Shenghe, ha ottenuto una licenza di esplorazione, ma gli ambientalisti si sono opposti temendo che le estrazioni su larga scala possano danneggiare l’ecosistema groenlandese. Siumut si era espresso a favore, Inuit Ataquatigiit contro: ora è da capire il futuro di uno dei più importanti progetti minerari al mondo.

Lo sfruttamento dei giacimenti di Kvanefjeld potrebbe essere “un capitolo chiuso”, ha lasciato intendere Mute Egede. “Vogliamo fermare il progetto di Kvanefjeld. Dal verdetto degli elettori, specialmente nella Groenlandia meridionale, dove si trova la miniera, è evidente come essi si oppongano al progetto”, ha detto il segretario del partito. “Dobbiamo ascoltare i cittadini, che si sono espressi ”, ha aggiunto Egede, rilevando come di fatto, il progetto minerario sarà “cancellato”. 

fonte: https://www.huffingtonpost.it/



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