martedì 23 gennaio 2018

I Verdi, civici e socialisti INSIEME, per l'Italia e per la Lombardia

Pubblico un articolo di Paolo Galletti dell'Esecutivo Nazionale dei Verdi che ripercorre puntualmente il referendum interno dei Verdi e i vari passaggi con le altre forze politiche.


Insieme: un'opportunità da cogliere

Il 73% degli iscritti Verdi in Italia ha votato per aprire un dialogo con il PD in vista delle elezioni politiche. Nell'incontro tra i Verdi ed il PD si sono concordati alcuni punti programmatici tra i quali un piano per il clima e le energie rinnovabili, la rottamazione del motore a scoppio, lo sviluppo del trasporto pubblico e della mobilita ciclabile, l'agricoltura biologica e biodinamica, la riduzione dell'uso dei pesticidi, la difesa della biodiversità e dei diritti degli animali, la difesa del suolo e il risanamento del dissesto idrogeologico... e una svolta verde nell'economia italiana. Sul sito nazionale www.verdi.it si trova il documento integrale. 

Questo dialogo è stato reso possibile anche dalla posizione assunta dal Governo contro il glifosato e contro la proposta di legge Falanga a favore dell'abusivismo edilizio che è stata accantonata. Certo questo dialogo è avvenuto forse tardivamente per una scelta sciagurata del PD di voler rappresentare da solo tutte le culture di centrosinistra. E dopo gravi errori del PD come il contrasto al referendum contro le trivelle, indetto peraltro da presidenti delle Regioni in gran parte PD. 

I Verdi, insieme con esponenti dell'area di Prodi, realtà civiche e socialisti hanno dato vita alla lista “Insieme”, di ispirazione “ulivista”. Lo stesso Romano Prodi ha speso parole di incoraggiamento. Questa lista si apparenterà con il PD ed alleati nei collegi uninominali e si presenterà nella quota proporzionale. Un'opportunità per chi vuole votare il centrosinistra, ma con una cultura politica e programmatica innovativa che mette insieme la questione sociale con quella ecologista. 

Si poteva fare meglio e di più e diversamente? 

Con questa legge elettorale e con la forza attuale dei Verdi l'alternativa sarebbe stata non presentarsi alle elezioni politiche. Tra due anni, alle elezioni europee, forse i Verdi si presenteranno da soli, forti della loro appartenenza al partito Verde Europeo ed esentati quindi dalla raccolta delle firme. 

Ed il rapporto con Liberi ed Uguali? 

Con loro si era aperto un dialogo che sembrava proficuo, ma che poi è naufragato e non per responsabilità dei Verdi. Le elezioni siciliane, che ci vedevano alleati, non sono state un'esperienza positiva di convivenza. Inoltre LeU ha pensato di esaurire l'assunzione di temi ambientalisti con la candidatura della ex presidente di Legambiente. Positivo che una formazione di sinistra si apra ai temi ambientalisti, ma il superamento di un modello industrialista e lavorista richiederebbe ben più che una candidatura. 

In ogni caso evitiamo polemiche con chi governa con il PD la Regione e molti enti locali. Non siamo certo noi, liberi da vincoli, che portiamo la responsabilità di politiche a volte assai discutibili proprio sui temi ambientali. La vicenda Ilva poi pesa come un macigno anche sulla sinistra e non solo sul PD. Quindi evitiamo la caccia ai Verdi. Noi non andiamo a caccia di nessuno: esprimiamo una proposta di conversione ecologica della società oggi più che mai necessaria anche in Italia. 

I nostri avversari sono il centrodestra che ha saputo unirsi nonostante le grandi diversità (mentre nel centrosinistra purtroppo prevalgono le divisioni) ed i grillini che, al di là dei proclami, rappresentano una nuova destra assai pericolosa (vedi ius soli). 

Il 27% degli iscritti Verdi che non era d'accordo? 

Spero che si convincano di qui al 4 marzo. E colgano l'opportunità di INSIEME. In ogni caso per loro c'è come sempre molto da fare a tutti i livelli, a prescindere dalle elezioni politiche. Quello che ci unisce va ben più in profondità di una scelta contingente. 

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