mercoledì 2 dicembre 2020

di Comunicazione, organizzazione, politica e democrazia. 2 12 2020

Ieri sera, avanzavo una considerazione dopo aver visto un documentario e riletto alcuni documenti per un consiglio comunale.

Oggi, la notizia della "dipartita" poi smentita della Senatrice Partigiana Menapace, e come sia stata divulgata e recuperata la notizie, ci impone una riflessione, che provo a sintetizzare a fine articolo.

Echelon è storia. Ha indagato, anche il parlamento europeo; ci han fatto pure un film. Poi, ci saranno le declinazioni "locali".

Dati sensibili dell'amministrazione italiana, non in possesso di autorità italiane, ma di società private.
I leghisti se non ci fossero andrebbero inventati! Qua concentrati sul dito, mentre la luna scorre alta.
Un sito che è l'archivio, che decide chi è e chi non è. Nel mare magnum del web supera e oscura la banca dati pubblica del Senato della Repubblica, del Ministero dell'interno, della Camera dei Deputati, delle Regioni.
Un sito privato.
Le reti di telefonia sono private e straniere.
Per questo il primo atto del governo Conte 2, per salvaguardare la Sicurezza Nazionale italiana aveva fermato i contratti di telefonia/infrastrutture sul 5g.
Perché mettere degli incapaci, inesperti e senza etica e impulsivi era più facile governarli, basti ricordare conferenza stampa in discoteca sulla spiaggia.
Il blocco che da oltre un anno subisce il sito ecologisti del ticino.
Ma questo è già altro.
Quindi, i dati italiani, di spesa, di identità, sono in mano e in ambito divulgativo, a un sito privato, con dipendenti/collaboratori che hanno gravi precedenti e pericolose frequentazioni con potenze straniere, che nel tempo libero sono dediti alla disinformazione e all'estrema destra con strategie "simili" a Steve Bannon.
Secondo chi scrive, la leghista della mozione non dovrebbe aver presente il quadro completo, ma non c'è nulla da escludere.
Buon lavoro.
Viva l'Italia, viva la Repubblica,
viva la democrazia.
Evviva la Resistenza antifascista.
Evviva l'Italia Libera.
Evviva l'Europa dei Popoli

da wiki

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

La commissione temporanea del Parlamento europeo descrive il sistema Echelon con queste parole:[6]

(EN)

«It seems likely, in view of the evidence and the consistent pattern of statements from a very wide range of individuals and organisations, including American sources, that its name is in fact ECHELON, although this is a relatively minor detail.»

(IT)

«Sembra probabile, viste le prove e le numerose dichiarazioni di molte persone e organizzazioni, tra cui anche le fonti degli Stati Uniti, che il suo nome sia, effettivamente, ECHELON, anche se questo è un dettaglio relativamente meno importante.»

(On the existence of a global system for the interception of private and commercial communications)

L'ex dipendente della NSA Margaret Newsham ha sostenuto di aver lavorato alla configurazione e all'installazione di software che costituisce il sistema ECHELON mentre lavorava alla Lockheed Martin, dal 1974 al 1984 a Sunnyvale in California e a Menwith Hill in Inghilterra.[7] In quel periodo, secondo Newsham, il nome in codice Echelon era anche il nome della rete dei computer della NSA. Lockheed lo chiamò P415. I software del programma erano chiamati Silkworth e SIRE. Un satellite chiamato Vortex serviva per intercettare le informazioni. Un'immagine, disponibile su internet, estrapolata da un lavoro di descrizione, mostra "Echelon" elencato insieme a molti altri nomi in codice.[8]

Creazione della struttura[modifica | modifica wikitesto]

L'infrastruttura satellitare è stata insediata all'inizio degli anni sessanta (nel periodo della guerra fredda) con la messa in orbita di un gran numero di satelliti spia, ognuno dei quali prese il nome di una differente generazione tecnologica corrispondente a una cosiddetta costellazione: ne sono alcuni esempi FerretCanyonRhyolite e Aquacade Ocelot.

Responsabile di questi progetti è stata la National Security Agency (NSA), la principale agenzia di spionaggio statunitense che agiva in collaborazione con la CIA e il supersegreto National Reconnaissance Office (NRO).

Dopo il tramonto della guerra fredda, negli anni novanta sono stati approntati dei sistemi tecnologicamente più evoluti, ovvero i satelliti spia di classe TrumpetLacrosseKH11Mercury e Mentor.

I centri elaborazione dati terrestri si trovano a Menwith Hill (Gran Bretagna), a Pine Gap (Australia) e presso la Misawa Air Base (HonshūGiappone). Il controllo esecutivo degli insediamenti è gestito dagli Stati Uniti. A questi siti va aggiunta l'Isola di Ascensione (isola situata nell'Oceano Atlantico), che rappresenta (o rappresentava) una base strategica non citata tra i siti ufficiali del progetto Echelon.[9]

Funzionamento[modifica | modifica wikitesto]

Echelon utilizza le intercettazioni dei cavi sottomarini del genere Aquacade e Magnum per controllare tramite i suoi più importanti centri di invio le trasmissioni di Internet, in particolare lo smistamento di messaggi e-mail.

Data l'enorme mole di dati sorvegliata, impossibile da analizzare da parte di esseri umani, per intercettare i messaggi "sospetti" (inviati via e-mail, telefonofax ecc.) viene utilizzato un sistema basato sull'identificazione di parole chiave e loro varianti, in grado anche di rintracciare l'impronta vocale di un individuo.

Non si sa molto su come funzioni il meccanismo e di quali coperture goda: quello che è certo è che nel 1997, in seguito al processo di due ragazze pacifiste, in alcuni documenti e testimonianze, la British Telecom ha fatto sapere che tre linee a fibre ottiche (con la capacità di centomila chiamate simultanee ciascuna), passavano per il nodo di Menwith Hill. La vicenda ha fatto capire che non si può amministrare una società di telecomunicazioni senza far parte del tavolo di Echelon. Gli accordi telefonici Echelon sono blindati, obbligano le compagnie telefoniche occidentali ad assegnare la sicurezza delle aziende a uomini del controspionaggio. In Italia, per esempio, Marco Bernardini, testimone chiave dell'inchiesta sui dossier illegali raccolti dalla Security Pirelli-Telecom, effettuò intercettazioni per conto di Echelon sull'Autorità Antitrust ed ebbe accesso ai dati di Vodafone e Wind.[10]

Su Echelon sono state sollevate, negli anni, numerose interpellanze al Parlamento europeo, il quale ha aperto nel 2001 una commissione temporanea sul caso.[5] Sempre il Parlamento europeo, alla vigilia degli attentati alle torri gemelle, deliberò una serie di contromisure per contrastare Echelon.[11]

In passato si è sospettato che il sistema possa essere stato utilizzato anche per scopi illeciti, come lo spionaggio industriale, a favore delle nazioni che lo controllano, a discapito delle aziende di altri Paesi, anche se a loro volta aderenti alla NATO.

Capacità operative[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema era in grado di intercettare diversi tipi di comunicazioni, a seconda del mezzo utilizzato (ad esempio via radio, via satellite, via microonde, via onde radio o fibra ottica).[6] Durante la seconda guerra mondiale e fino agli anni '50 le onde radio ad alta frequenza (HF) venivano spesso utilizzate per comunicazioni militari e diplomatiche,[12] e potevano essere intercettate a grandi distanze.[6] La crescita di comunicazioni satellitari attraverso l'utilizzo di satelliti geostazionari degli anni '60 diede un'ulteriore possibilità di intercettare le comunicazioni. Sempre il Parlamento europeo nel 2001 dichiarò:

«Se gli stati aderenti all'UKUSA operano stazioni di ascolto in regioni di rilievo della terra, in via di principio possono intercettare tutte le telefonate, i fax e il traffico dati trasmessi attraverso questi satelliti»

([6])

Echelon in Italia[modifica | modifica wikitesto]

In Italia la notizia dell'esistenza della rete di monitoraggio globale Echelon è stata oggetto di un'inchiesta del giornalista Claudio Gatti pubblicata sul nr.12 del settimanale economico IL MONDO del 20 marzo 1998. Quarantadue giorni dopo, il Capo del Governo Romano Prodi ha risposto in Parlamento ad una interrogazione dell'onorevole Domenico Carratelli del Partito Popolare Italiano sostenendo che il Governo italiano non era a conoscenza dell'esistenza di tale sistema di intercettazione (Camera dei Deputati seduta nr. 346 del 24 aprile 1998).

Non è stato mai confermato un coinvolgimento in Echelon della base USA di Gioia del Colle, nota per le vicende legate alla cosiddetta strage di Ustica.

Panorama dell'impianto di Echelon a Menwith Hill nel 2005.

Recentemente si è accertato il coinvolgimento della base USAF, in collaborazione con la CIA, a San Vito dei Normanni presso Brindisi, non più operativa dal 1994.[13][14] Nella zona era visibile fino alla fine degli anni novanta la struttura dell'antenna Wullenweber installata, un'antenna di tipo AN/FLR-9, in gergo "gabbia degli elefanti", del tutto simile a quella presente presso la base navale di Rota, in Spagna[15]. La base di San Vito era diventata operativa durante la prima metà degli anni sessanta, con un raggio utile di intercettazione delle comunicazioni radio di 2.400 km. Dieci anni dopo la chiusura della base brindisina, nel 2004, è stata chiusa la base tedesca di Bad Aibling.[16]




L'informazione al tempo dei big data, che non sono neutri. Da ieri pomeriggio sappiamo di un ricovero. Le agenzie stampa pubblicano la notizia alle 10 questa mattina.
Alle 14 arriva una tragica notizia, che per fortuna alle 15 si rivela non vera. Nel frattempo, il flusso di dati è comunicazioni è partito, più rapido delle agenzie, visto il ritardo di ieri di 16 ore.

Se foste un servizio di intelligence ora stareste analizzando il flusso di quei dati.
Primo passo, secondo passo, creeereste delle bolle comunicative per capire i livelli relazionali.
Qualsiasi forza politica, deve per forza fare i conti su questa distopia contemporanea.

giovedì 19 novembre 2020

MilanoCortina 2026. La bolla olimpica. libro e appunti (video)

 Abbiamo rinviato la presentazione del libro "la bolla olimpica" di Silvio La Corte per farlo appena sarà possibile tornare a fare gli eventi in presenza; si è colta occasione per iniziare a parlare dell'argomento e proporre qualche spunto di analisi.

Le olimpiadi di Tokio 2020, sono state rinviate, per l'emergenza sanitaria; l'emergenza climatica, si sta aggravando sempre più. Le prime proposte emerse per Milano, lasciano molta perplessità, soprattutto per come si stanno gestendo gli impianti sportivi già esistenti.

In tutto questo i Verdi non possono essere una stampella di una coalizione di centrosinistra, se i progetti sono identici alla destra. Il fermento in città e non solo, è molto forte: i temi sono tanti.

La stessa proposta di Regione Lombardia di inserire il mostro d'asfalto, cioè l'autostrada nel parco del ticino, tra le opere per le olimpiadi, dopo che la Ministra De Micheli aveva cancellato l'opera, lascia molte perplessità sulla vocazione sportiva e non speculativo immobiliare delle Olimpiadi.

EccoVi una breve presentazione del libro, e la contestualizzazione metromilanese

https://www.youtube.com/watch?v=_cmjqJSyUDY&t=10s&ab_channel=GilbertoRossi



lunedì 16 novembre 2020

Il lavoro al tempo dell'emergenza climatica

 #iniziativepolitiche al tempo della crisi sanitaria.

Iniziativa promossa da #sinistraitaliana con cgil cub brigateperlemergenza brigataLenaModotti

MilanoIcomune m5s verdi arci

Video iniziativa completa

https://youtu.be/xTqJ74f_QIg

Il mio intervento

https://youtu.be/WjM_UJp3pWs



domenica 15 novembre 2020

Il lavoro ai tempi del Covid. 15.11.2020

 Oggi pomeriggio intervengo come ospite a questa interessante iniziativa, per portare il punto di vista ecologista e dei Verdi, sul mondo del lavoro e della società in questo momento contrassegnato dalla crisi sanitaria. 

Al link l'evento su fb, da lì per la diretta 

https://www.facebook.com/events/361787588430149/?ti=as



Dopo un’intensa giornata di lotta, a Genova Arcelor Mittal è costretta a #ritirare il #licenziamento #ingiustificato di un operaio e tutte le 250 #lettere di #sospensione.

Le industrie alimentari sconfessano la linea Bonomi e riconoscono gli amenti.

Da martedì i #rider di Milano sono in stato di agitazione permanente. Tutto è iniziato con uno corteo non autorizzato per le vie del centro, in seguito ad un abbassamento generalizzato delle paghe che le società di food #delivery hanno introdotto con l'imposizione di un nuovo contratto.

C'è un mondo in fermento, in lotta che sta combattendo ed in alcuni casi vincendo la propria battaglia per il diritto al lavoro in contesto, quello pandemico, che inasprisce le contraddizioni e gli sfruttamenti.

Questo e tanti altri , saranno gli elementi di discussione della nostra iniziativa di Domenica 15/11 alle 16.00.

VI aspettiamo


venerdì 13 novembre 2020

Università verde 20/21 1° "la bolla olimpica" con Silvio La Corte

Ritorna l'Università Verde! 

Una serie di incontri per approfondire le tematiche ambientali e contrastare le nocività.

A breve il calendario delle prossime iniziative; si inizia con la presentazione del libro collettivo, curato da Silvio La Corte su "la bolla olimpica", interverrà anche il sociologo Guido Viale.

per seguire l'iniziativa, attendendo tempi migliori per tornare in presenza, si potrà vedere sulla pagina facebook ECOLOGISTI DEL TICINO  mercoledì 18 novembre alle h.18


giovedì 12 novembre 2020

Università Verde. la storia. con VAS nel 2006

Correva l'anno 2006   con Verdi Ambiente e Società si organizzò 

http://www.ilsegnalibromagenta.it/adulti/universitaverde.asp 

università verde 
Ciclo di incontri/lezioni per la salvaguardia
dell’ambiente e dell’uomo dalle nocività moderne

- ingresso libero -


I prossimi incontri
saranno pubblicati in questa pagina
non appena verranno confermati


Vuoi essere avvisato con una mail prima di ogni incontro?
Mandaci il tuo indirizzo di posta elettronica:


GLI INCONTRI PRECEDENTI

Martedì 20 Novembre 2007 - alle ore 21.15
presso Il Segnalibro Ragazzi


Luigi Pallecchi
responsabile ARGITAL

presenta:


"L'ARGILLA"

"proprietà generali e caratteristiche cosmetiche
e terapeutiche, nei principi antroposofici."


Scarica il volantino in pdf


Giovedì 28 Giugno 2007 - alle ore 21.15
presso Il Segnalibro Ragazzi


Cristina Rovelli
presenta il suo libro:

"La mia vita con bambi"

Introduce: Edgar Helmut Meyer,
Ufficio per i diritti degli animali della Provincia di Milano


Racconti di vicende realmente vissute dall’autrice, prima donna a diventare un guardiacaccia, che hanno per protagonisti gli animali.
Sono storie a lieto fine e di grandi vittorie, ma anche di dolorose sconfitte, come succede sempre nella vita.


"Cristina è l'uccellino in gabbia che vuole la sua libertà.
Cristina è gli occhi di Tabi, e lo sguardo del cigno,
Cristina è gli animali che salva
ogni giorno da quindici anni ad oggi."

Licia Colò

L'AUTRICE
Nata a Milano, laureata in scienze naturali, a 30 anni abbandona la sua città natale e si trasferisce in Valsassina (LC) dopo aver vinto un concorso come guardiacaccia. Nel 2000 fonda l'associazione Shangri Là con lo scopo di valorizzare il territorio sotto gli aspetti naturalistici, storici, artistici e di divulgare un messaggio ecologico. Organizza inoltre escursioni e incontri a stretto contatto con la natura e gli animali. Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e cura un appuntamento periodico nella trasmissione di Licia Colò "Animali e animali" in onda su RAI 3. I giornali si sono spesso occupati di lei per il modo esemplare in cui svolge il suo lavoro.


Martedì 8 Maggio 2007 - ore 21.00
presso Il Segnalibro Ragazzi


Marinella Correggia
giornalista de Il Manifesto
e autrice di numerosi saggi


presenta il suo ultimo libro:


"La rivoluzione dei dettagli"

"Azioni etiche ed ecologiche della vita quotidiana"
dall'indignazione all'azione, le piccole grandi cose
che ognuno di noi, con la propria sensibilità, può fare
per un mondo naturalmente più giusto.


Ecco altri interessanti titoli di Marinella:
"Diventare come balsami", Sonda 2004
"Si ferma una bomba in volo?", Editrice Berti 2003
"Il Balcone dell'indipendenza", Stampa Alternativa 2006
"Cambieresti", Terre di mezzo 2006

Domenica 15 Aprile 2007 - ore 17.00
a Boffalora Sopra Ticino


"Azioni etiche ed ecologiche
nella vita quotidiana
"


Ne parliamo con Marinella Correggia
giornalista e autrice di numerosi saggi



Domenica 26 Novembre 2006 - dalle ore 10.00
presso Il Segnalibro Ragazzi


Prima giornata vegetariana

"La natura produce a sufficienza per i bisogni di tutti,
ma non abbastanza per l’ingordigia di pochi"
 GANDHI


     Programma

Ore 10.00    presso la libreria IL SEGNALIBRO via Roma 85 a Magenta
"COLAZIONE EQUOSOLIDALE" in collaborazione con coop cielo di Arluno

ore 10.30    "LE FABBRICHE DEGLI ANIMALI" incontro con ENRICO MORICONI
presidente di Associazione Culturale Veterinaria di Salute Pubblica
Introduce Fabio Fimiani, Giornalista e presidente associazione VAS Lombardia
• I sistemi di allevamento sono causa di enorme sofferenza per gli animali,
dalla nascita alla morte attraverso tutte le pratiche a cui sono sottoposti.
• Per produrre un Kg di carne bovina occorrono 13 Kg di proteine vegetali.
I cereali prodotti nel Terzo Mondo, che potrebbero sfamare un miliardo e mezzo
di persone che non ha cibo a sufficienza per vivere,
vengono importati nel mondo ricco per finire in Hamburger,
bruciando in questo processo proteine che basterebbero a sfamare tutti.

Ore 12.30    su prenotazione "CASOELA VEGAN"
Presso IL MELOGRANO via Petrarca 43 a Magenta
In collaborazione con Osteria Vegetariana MANDALA di Buscate

Ore 15.30    su prenotazione Laboratorio
per conoscere e cucinare il SEITAN: alimento versatile e gustoso
chiamato anche muscolo del grano per le sue proprietà nutritive

Ore 17.30    presso la libreria IL SEGNALIBRO "GOLOSERIE O SOBRIETA'?
LA SCELTA VEGAN" incontro con Edgar Meyer e l’Associazione Happy Vegan

Al termine APERITIVO BIO-EQUO-SOLIDALE
In collaborazione con Coop CIELO di Arluno

Scarica il programma in pdf

La scelta VEGETARIANA è una scelta
di Compassione, Giustizia e Salute


- ingresso libero -


Giovedì 6 Luglio 2006 - ore 21.00
presso Il Segnalibro Ragazzi


Edgar Mejerpresidente dell’associazione
"Gaia animali & ambiente onlus"


presenta:


"Qua la zampa", Ed. Stampa Alternativa
Breviario legale e pratico per cani. gatti e altri animali


Otto milioni di gatti e più di sei milioni di cani vivono in famiglia, in Italia. Dunque, una famiglia su due, vive con un animale domestico. Tutte persone che possono aver bisogno di un “breviario” legale, per diventare consapevoli dei diritti e delle leggi.
A partire dal ritrovamento, scena non infrequente, di un cane randagio sulla strada, questo libro-manuale accompagna il lettore verso la conoscenza di tutte le sfaccettature del rapporto tra uomini e animali. A ogni argomento segue, puntuale, una scheda d'approfondimento con uno spunto pratico, un'informazione, o un fac-simile per un'azione legale o una denuncia.

Perché una civiltà si misura nel modo in cui vengono trattati gli animali, non solo cani e gatti.

Sabato 24 Giugno 2006 - ore 21.00
presso Il Segnalibro Ragazzi


La Compagnia della Rondine presenta:

"ROSA: dalla paura all'America"

Trasposizione teatrale tratta da
"Rosa: vita di una emigrante italiana" di Marie Hall Ets
(Edizione italiana a cura dell’Ecoistituto della Valle del Ticino)

La storia di Rosa, emigrante Cuggionese in America è da alcuni decenni un classico nella letteratura storica dell’emigrazione e del movimento femminile degli Stati Uniti. Questo testo fino a tre anni fa sconosciuto in Italia è stato riscoperto e ha visto la sua edizione nella nostra lingua a cura dell’Ecoistituto della Valle del Ticino. Oggi, la Compagnia della Rondine, formata da giovani del nostro territorio ce ne presenta in anteprima la trasposizione teatrale.

Della Compagnia della Rondine fanno parte: Nora Picetti, Lucia Colombo, Riccardo Molino, Roberta Bianchi, Natasha Aleksandrov, Igor Crescimone, Roberto Bisatti, Francesco Picetti, Federico Picetti, Sebastiano Citroni, Giovanni Stellacci.



Incontri di Maggio - Giugno 2006
presso Il Segnalibro Ragazzi



Giovedì 25 maggio ore 21.00
Dr. Stefano Pruneri
“l’archeologia come studio dell’evoluzione
del paesaggio umano nel territorio del Ticino”


Mercoledì 31 maggio ore 21.00
Arch. Mario Allodi
“paesaggi lombardi”
il paesaggio naturale nella bioregione del Ticino

Giovedì 8 giugno ore 21.00
Eleonora Fiorani
presenta il suo libro
“I panorami del contemporaneo”
Lucido viaggio tra luoghi e non luoghi,
percezioni e poesia nel nostro tempo e nel nostro spazio.



4° incontro - domenica 26 febbraio ore 10.45
presso IDEAL in viale Piemonte - Magenta (dietro la stazione)

Andrea Di Stefano
economista direttore della rivista "Valori e finanza etica"
Fabio Fimiani
presidente regionale di VAS Verdi Ambiente e Società
presentano il tema
LA MIA BANCA E' DELINQUENTE

Quale ruolo ricoprono le banche nell’economia di un territorio?
Agenti di sviluppo o di speculazione edilizia?
Dagli scandali nazionali al cemento locale il passo è breve.
Finanziamenti per giovani coppie o fondi per vecchi palazzinari?
Fazio, Ricucci, Fiorani, Consorte: grandi nomi, grandi truffe,
l’uomo vittima del sistema o parte in causa?
Le banche riusciranno a modificare una cultura del credito
completamente estranea ai meccanismi di sviluppo locale?
Sarà possibile promuovere una cultura del credito secondo un localismo
metodologico che tenga conto della vocazione ambientale del nostro territorio
(Parco del Ticino) in cui la banca possa rapportarsi positivamente?


Sarà presente un rappresentante di MAG.2 Finance comprensorio di Magenta


3° incontro - domenica 19 febbraio ore 11.00
Piazza 4 Giuno - Boffalora sul Ticino

L’associazione Civiltà contadina
presenta
“Manuale pratico per SALVARE I SEMI
e difendere la biodiversità”

2° incontro - domenica 5 febbraio ore 10.45
presso Il Segnalibro Ragazzi

Maurizio Pallante
esperto di politica energetica e tecnologie ambientali
presenta il suo ultimo libro
“La decrescita felice,
la qualità della vita non dipende dal PIL”


il PIL si limita a calcolare il valore di beni e servizi finali prodotti all’interno di un paese cosa che non ha nulla a che fare con il ben-essere della popolazione. Tant’è vero che se una grande fabbrica migliora la produttività, licenziando migliaia di operai, o se il fatturato dell’industria bellica aumenta a causa di una guerra, il PIL cresce

Segue dibattito su “modelli economici sostenibili”

1° incontro - domenica 15 gennaio ore 10.45
presso Il Segnalibro Ragazzi

Luca Mercalli
climatologo e meteorologo di “che tempo che fa” Rai 3
presenta il suo ultimo libro
“Le mucche non mangiano cemento”
Viaggio tra gli ultimi pastori della Val di Susa
e l’avanzata del calcestruzzo

interviene
Fabio Fimiani consiglio nazionale di Verdi Ambiente e Società
Segue dibattito su “modelli economici sostenibili”


Incontro sucessivi - in date da definire

Gianni Tamino
presenta il suo libro
“Una vita più semplice, vita e parole di Alex langer”
che contrappone le virtù di dolcezza, profondità e lentezza a forza, ambizione e velocità
considerate capisaldi della nostra civiltà.

mercoledì 11 novembre 2020

Dei Verdi e della pratica 11.11.2020

La leggenda narra che un ricco signore, in visita alla corte degli Sforza, fece una passeggiata tra il duomo e il laghetto dove arrivavano i blocchi di marmo, giunti via acqua, dalle cave di Candoglia.

Si rivolse ad un primo magütt dalle parti proprio di via Laghetto mentre era intento a squadrare un blocco di marmo.

Alla domanda su cosa stesse facendo la risposta fu:

"beh, ma non si vede? Sto squadrando un blocco di marmo!"

Proseguendo il suo cammino incontrò un secondo magütt che alla stessa domanda rispose:

"Beh ma si vede chiaramente: sto squadrando del marmo per costruire una chiesa!"

Infine lo straniero incrociò un altro magütt al quale pose la stessa domanda:

"Cosa stai facendo?"

La risposta di quest'ultimo fu strabiliante:

"Beh, ma non si vede? Sto costruendo la Cattedrale più della del mondo!"

Per questo quando ti chiedono: 

perché vai a manifestare?

Perché vai in bici e non prendi l'auto?

Perché vai in treno e non in macchina?

Perché non mangi carne?

Perché cerchi di mangiare solo biologico? 

Perché perché 

Perché son le gocce d'acqua che fan l'oceano

Perché la conversione ecologica e portare l'ecologia politica, sono piccoli passi verso la consapevolezza di un mondo migliore più vicino e praticabile di quanto si ritenga immaginabile, e ogni nostra azione, né diventa esempio.

Poi, per quel che riguarda i Verdi, pregi e difetti, siamo così diversi dagli altri perché pratichiamo quel che diciamo, poi, la nostra storia ne è già piena, arrivano da altri lidi e con stratagemmi occupano le posizioni di potere, ma è questo nostro rifiuto del decisionismo centrale che ci fa Verdi e amanti e soprattutto praticanti della democrazia, che si fa già, come ecologia, politica e sociale, senza rincorrere anglicismi e neologismi, nella semplice pratica.

Evviva i Verdi. Evviva la Federazione. 

Evviva la democrazia. Evviva chi si impegna e pratica un mondo migliore.



martedì 27 ottobre 2020

Dell'ecologia in politica. Non è la forma ma il contenuto. Una proposta di lettura

 Non è la forma, ma il contenuto.

Dieci anni esatti fa, era un sabato mattina in quel di Lambrate, si dava vita al progetto Ecologisti e Reti Civiche.
Presenti tanti ecologisti e ambientalisti che han fatto la storia.
Dal WWF, VAS, LEGAMBIENTE, ITALIA NOSTRA, LAV, LAC e i comitati di difesa ambientale.
Una bella giornata, intensa e impegnativa.
Poi, la storia delle scorciatoie, per arrivare alle candidature, a porre veti e ad escludere, penso sia nota ai più.
Potrei, forse, dovrei, dilungarmi. Ma penso basti un "sbagliare è umano, perseverare è diabolico", e, cerchiamo di imparare dagli errori del passato.
In quei 10 anni, abbiam cambiato il simbolo, personalmente, ho portato i verdi al 16,7% e al 6,3 % alle amministrative, sono stato il più votato nelle elezioni di secondo livello per Milano Metropolitana e dato ai verdi una presenza visibile e concreta.
Tanti altri, han fatto altrettanto, poi, invece di venir valorizzati ci si è persi in guerre di posizione interne.


Per evitare questo gioco suicida, ho scritto una mozione per il congresso regionale, la terza, per ritirarla e far vincere la mozione 2,con lo scopo di riportare equilibrio nei verdi nazionali, 1/6 dei cittadini italiani è lombardo, e quella operazione politica da me svolta, era più piemontese, trentina ed emiliana che lombarda.
Come "verdi di base", noi del Ticino, altomilanese, abbiamo sempre elaborato proposte politiche e sociali.
Dopo 10 anni è giusto tirar le somme e far due conti.
La storia e i movimenti ecologisti, ci confermano la bontà del progetto Verde.
Le scorciatoie che cambiano simboli e mantengono le solite dinamiche, o peggio, una deriva capitalista verde, rischiano di relegare i verdi sotto il 5%, e francamente, sotto il 5% un soggetto politico, è, sostanzialmente autoreferenziale. Pensiamoci.
Sostanza è forma.
Prima I contenuti, poi I contenitori.


Cosa dicono?
piccolo contenitore delle analisi che passano i nostri detrattori, o cosi pare: basti ricordare che viene citato Pippo Civati, che nel 2012, ricorderete, all'iniziativa contro Formigoni, non voleva far parlare i Verdi per occupare lui il nostro spazio politico (poi abbiam parlato con il portavoce Aprea).
Questo di Civati, come un esempio dei più evidenti, poi da citare, anche chi ha provato le scorciatoie che accenno sopra, inventando nuove aggregazioni, legittimate più o meno consapevolmetne da Bruxelles, ma senza una presenza sul territorio; e qua, dovrei dilungarmi per il caso recente dell'altro ieri di Ecolo e Green Italia. Operazione, se vista alla lontana meritoria, ma che, a mio avviso, salta dei percorsi di confronto democratico e federativo o meglio, confederativo (la differenza è abissale e non posso spiegarla qua, basti che a Scienze Politiche un terzo del programma di Diritto Costituzionale Comparato, verteva su questa distinzione e la cosiddetta guerra civile americana è stata combattuta tra federalisti e confederalisti).
Per non rendere troppo pesante e fine a se stesso questo articolo/magazzino di come ci dipingono gli altri, non proseguo nell'analisi, rimandando a una pubblica assise o iniziativa pubblica on line.
G.R.R.

VERDI ITALIANI

L’onda francese è arrivata dopo che i Verdi sono diventati una forza di governo in Irlanda, in Austria, in Finlandia. E in diversi land della Germania, dove ormai sono considerati il primo partito del paese. In generale tutta l’Europa è travolta dalle scosse  del nuovo ambientalismo, tranne l’Italia. I motivi di questa nomali sono diversi e non hanno nulla a che vedere con la sensibilità, o con lo scarso senso civico, dell’opinione pubblica. La questione climatica e i temi ambientali, secondo tutti i sondaggi d’opinione, sono in testa alle preoccupazioni degli italiani, prima perfino della paura per la disoccupazione e per i problemi economici del paese.

Pesa innanzitutto la scarsa credibilità delle classi dirigenti dei Verdi. Il caso più clamoroso è sicuramente quello di Alfonso Pecoraro Scanio, per sette anni (dal 2001 al 2008) presidente della Federazione dei Verdi e per due volte, con Giuliano Amato e con Romano Prodi, ministro dell’Ambiente. Travolto dagli scandali,  ai quali però, bisogna riconoscerlo, sono anche seguite alcune sentenze assolutorie, Pecoraro Scanio è uscito dal giro della politica attiva ed è tornato a occuparsi di ambiente attraverso una piccola nicchia associativa.

PARTITO VERDE IN ITALIA

Nel frattempo il tracollo della rappresentanza dei Verdi è stato spaventoso. Ancora agli inizi del Duemila potevano contare su 12 deputati e 12 senatori, a fronte di un primo ingresso in Parlamento nel 1987 con 13 deputati, quasi tutte donne. Di tutto ciò, sul piano della rappresentanza politica, dal 2008 non c’è più traccia. Zero.

Tornano in mente, a proposito della scarsa credibilità e del poco ossigeno che circola nelle classi dirigenti dei Verdi, le parole di Alex Langer, padre nobile dell’ambientalismo italiano e presidente dei Verdi europei: «Scontiamo un’alta litigiosità interna, tanta burocrazia da partitino e l’assenza di una leadership riconoscibile all’esterno». Era il 1993. E i Verdi nel 1989, mentre il vento soffiava sulle loro vele, proprio per i vari personalismi avevano fatto la sciocchezza di presentarsi alle Europee, con due liste, Verdi e Verdi Arcobaleno. Nonostante questo erano riusciti a portare a casa 1,3 milioni di voti, pari al 6,2 per cento. Altri tempi. Il timbro della burocrazia, talvolta abbinato anche a pratiche amministrative molto opache, avvolge per decenni l’universo verde italiano. Con la maglietta green si crea un ceto politico capace di occupare, a scacchiera, gli assessorati all’Ambiente nei comuni, nelle province e nelle regioni. E anche i consigli di amministrazione di tutti i parchi, nazionali e ragionali, e delle comunità montane dove ricadono territori particolarmente appetibili per la speculazione.

A questo ceto politico verde, dove si mischiano ottime persone con corrotti e personaggi legati agli appalti e alla criminalità, manca poi un elemento di fondouna vera coscienza ambientalista, una vera sensibilità, proiettata verso il futuro e non declinata solo con i verbi del passato, per lo sviluppo sostenibile. E manca perfino una buona conoscenza di base, non chiamiamola proprio cultura, della storia naturale e delle sue dinamiche.

PER APPROFONDIRE: Onda verde in Europa, sindaci in Francia, land in Germania e governo in Irlanda (foto)

DIFFICOLTÀ DEI VERDI IN ITALIA

A raccogliere i cocci di questa autentica estinzione della specie  restano poche voci, alcune anche molto generose, ma sempre nel deserto e nel vuoto che rende l’Italia anomala. Citiamo quelle che ci vengono in mente, scusandoci per tutte le altre dimenticate: Angelo Bonelli, Monica Frassoni, Grazia Francescato, Roberto Della Seta, Pippo Civati, Luigi Manconi, Edo Ronchi. Ognuno di loro fa qualcosa nell’area dell’ambientalismo militante, ma non esiste alcuna connessione reale e anche questo zoccolo duro di vecchia classe dirigente verde rischia l’irrilevanza. O peggio: una somma di piccole interdizioni per impedire a chiunque di ricostruire una casa comune dei Verdi in Italia. 

Se i dirigenti di una forza politica esplicitamente verde non ci sono e non si vedono, servirà infatti una nuova generazione e ci sono tutte le condizioni affinché venga fuori, i partiti tradizionali cercano, in modo del tutto surrettizio e talvolta comico, di rincorrere il voto verde, invece in crescita, specie tra i giovani. Al momento i flussi elettorali dicono che questi elettori si sono rifugiati, in grande maggioranza, nel Movimento 5 Stelle e nell’area dell’astensione. Restano scoperti invece i più importanti partiti del centrosinistra e del centrodestra.

A sinistra, ogni tanto un vecchio dirigente di origine comunista e post comunista si sveglia la mattina e annuncia: «Dobbiamo dare un’anima ambientalista al nostro partito». Come se bastasse dare una pittata verde per risolvere il problema e diventare così la sponda degli elettori più sensibili a queste tematiche. Parole in libertà, e arrivederci alla prossima intervista per coccolare i Verdi.

NECESSITÀ DI UN PARTITO VERDE IN ITALIA

A destra, le cose vanno ancora peggio. I partiti di quest’area sono inchiodati al vecchio schema da secondo Novecento così sintetizzato da un ministro conservatore tedesco: «I verdi sono come l’anguria. Verdi fuori e rossi dentro». Nulla di più vecchio e superato. Come dimostra il fatto che proprio in Germania, in diversi land, e in interi paesi dell’Europa del Nord, come l’Austria, i Verdi sono alleati organici di governi di centrodestra. E dettano l’agenda delle scelte politiche. Ovviamente esistono alcune eccezioni, come l’attività della parlamentare Michela Vittoria Brambilla con la sua Lega italiana per la difesa degli animali e dell’Ambiente. Ma anche qui il limite è politico: la Lega conta come associazione e non incide certo nelle proposte politiche e nell’azione quotidiana del centrodestra. Stesso discorso per alcuni amministratori locali di centrodestra che, sul territorio, sono molto sensibili ai temi dello Sviluppo sostenibile, ma non hanno alcun potere di incidere sulle politiche nazionali. Quelle decisive. 

D’altra parte, a fronte di tanti annunci su improbabili svolte green in Italia, e anche questo è un elemento che spiega l’estinzione dei Verdi, il ministero dell’Ambiente è sempre stato considerato di serie B. Sul piano dei contenuti e dal punto di vista delle persone che ne hanno avuto la responsabilità. Siamo arrivati all’assurdo che un governo di centrosinistra, la cui mission, a parole, era quella di modernizzare l’Italia, ha preferito sacrificare uno dei suoi uomini più preparati sui temi ambientali, Ermete Realacci, per dare la poltrona di ministro dell’Ambiente al commercialista di uno dei leader della maggioranza.

I ministri dell’Ambiente che hanno lasciato una traccia in Italia si contano davvero sulla punta delle dita. Quanto ai contenuti, anche qui basta dare uno sguardo all’Europa per rendersi conto dell’abisso che ci separa dai nostri partner. In Italia la competenza più importante che viene riconosciuta al ministero dell’Ambiente è quella di firmare certificazioni, come la Via (Valutazione di impatto ambientale), per opere pubbliche e investimenti privati. Un grande potere burocratico, non c’è dubbio, ma nulla di significativo dal punto di vista politico. Con il rischio che tra una firma e l’altra ci scappi anche l’imbroglio green.

ESEMPIO EUROPEO PER I VERDI ITALIANI

Negli altri paesi europei le cose stanno molto diversamente. In Francia, come in Germania, il ministro dell’Ambiente è di fatto un vero e proprio vice premier, al quale fanno capo tutte le scelte, comprese quelle delle politiche sociali, legate alla sostenibilità. In Austria, nello stesso dicastero dell’Ambiente ricadono le politiche energetiche e quelle dei trasporti. Capite bene quale differenza di peso separi l’Italia dal resto d’Europa, e come sia difficile con un ministero dell’Ambiente ridotto a sportello per pratiche varie anche solo immaginare una ripresa di peso politico dei Verdi.

Infine, nell’estinzione dei Verdi pesa ciò che viene prima e dopo la politica in campo ambientale. Parliamo di un universo di movimenti e associazioni con milioni di iscritti e migliaia di volontari all’opera. Macchine organizzative di grande portata come Legambiente, il WWF e il Fai. È singolare come in questi ambienti si riproducano, in termini più contenuti ma altrettanto devastanti, gli stessi vizi dei Verdi in politica. Quelli richiamati dalla profezia di Langer. Un’alta litigiosità, una corsa sfrenata ai posti di capi e capetti, tanta burocrazia, poche proposte davvero di ampia portata, una competizione che blocca qualsiasi fecondazione e impedisce un passaggio, in altre epoche quasi naturale, dal movimentismo alla politica attiva nelle sedi istituzionali della rappresentanza.

Possiamo immaginare una scadenza entro la quale l’anomalia italiana, paese di elettori verdi senza una rappresentanza di degno ceto politico di Verdi,  venga riassorbita? Che cosa ci aspetta anche considerando i temi in agenda, dal surriscaldamento climatico alle politiche per ridurre le diseguaglianze e rendere i paesi davvero più sostenibili?

NUOVO PARTITO DEI VERDI

L’ottimismo della volontà ci porta a dire che di fronte a una crescita così impetuosa  dei parti Verdi in Europa, l’Italia non potrà a lungo restare un’eccezione. Vedremo presto fatti e volti nuovi. E una spinta arriverà, come al solito, dal basso, come è avvenuto sulla scena mondiale grazie all’attivismo del movimento personificato dalla giovanissima Greta Thunberg. Una spinta a presidiare questo campo della rappresentanza arriva anche dall’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), presieduta dal professore Enrico Giovannini. Con la sua capacità di mettere insieme 270 istituzioni e reti della società civile sui temi della sostenibilità, al momento l’ASviS è il polo più importante che esiste in Italia su queste tematiche.

In compenso, per chiunque abbia fegato e cuore per spendersi con l’obiettivo di costruire un nuovo partito dei Verdi in Italia due cose devono essere chiare. La prima: serve una rappresentanza ad hoc, e non una testimonianza all’interno di un singolo partito politico. Secondo: un programma di base già esiste. È scolpito nei 17 goal dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile. Da qui bisogna partire, e qui bisogna arrivare per dare anche all’Italia ciò che esiste in tutta Europa.

AGENDA POLITICA DEI VERDI

17 goal del programma Onu per lo Sviluppo sostenibile sono stati determinanti nella trasformazione genetica dei verdi. In tutta Europa. È andata così spegnendosi la lunga stagione dell’ambientalismo politico fatto solo di veti e rifiuti, con un tocco di cannabis e arcobaleno, e si è fatta strada una visione ecologica a 360 gradi. Più moderata, più pragmatica, ma anche con molta voglia di governare, di entrare nelle stanze dei bottoni. Approfittando della frammentazione degli altri partiti politici che apre grandi spazi a una forza politica ispirata alla sostenibilità-Onu.
Che cosa c’è oggi nell’agenda politica dei Verdi in Europa? I punti condivisi, comuni a tutti i partiti che hanno questa etichetta, sono la protezione dell’ambienteil rapporto con la natura e la lotta ai cambiamenti climatici. Su questi temi la piattaforma è comune.
Poi esistono le differenze, riconducibili anche a storie diverse. In Germania, per esempio, la tecnologia del 5G, con i relativi investimenti, non è vista come un pericolo, ma come un passaggio ineludibile di una società sempre più digitale. In Francia, invece, i dubbi sul 5G sono molto diffusi, specie nei piccoli centri del paese, mentre per i verdi francesi è fondamentale il ritorno in Europa delle produzioni industriali delocalizzati (i tedeschi si accontentano di rivedere nel vecchio continente l’industria farmaceutica e l’agricoltura).
Un altro livello di differenze tra i verdi europei è legato alla collocazione geografica. Nel Nord Europa (Finlandia, Svezia, Danimarca e Gran Bretagna) i verdi sono concentrati sulle battaglie ambientali, a partire dal cambiamento climatico. Nei paesi del Centro Europa (Olanda, Belgio, Austria e Lussemburgo) accanto alle preoccupazioni ambientali ci sono quelle per i diritti civili. Nell’Europa meridionale quello che resta dei partiti verdi è molto concentrato sui temi delle disuguaglianze economiche e sociali. In ogni caso, siamo sempre nel perimetro dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile firmata dall’Onu.

da PANORAMA https://www.panorama.it/news/italia-verdi-elezioni-europee-voto

Da leggere, per vedere con quale superficialità, provano a liquidarci.

Mentre questo di Openpolis, fa finta di approfondire, ma da voce a chi ha fatto percorsi diversi e contrari ai verdi; come chiedere a un carnivoro, qual'è il segreto per un piatto vegan .

https://www.open.online/2020/06/30/in-francia-sono-unonda-in-europa-contano-e-ora-politologi-e-ambientalisti-si-chiedono-perche-i-verdi-in-italia-sono-cosi-irrilevanti/

Questo articolo ancora peggio se possibile, soprattutto quando parla della Leadership, come se non fosse dovuto ai media, l'assenza mediatica della leadershp visibile, basti pensare al caso della Meloni, descritta come prima leader donna di un partito europeo, ben sedici anni dopo la nostra stimata CoPresidente Monica Frassoni dal 2004.

https://thewam.net/verdi-europa-italia/

Repubblica, che chiede ad altri partiti dei Verdi, come se si chiedesse a un Ultras del Milan, se l'Inter potrà diventare forte

https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2020/07/23/news/verdi-italia-1.351041?preview=true

é evidente a tutti che sia la Schlein del eurodeputata del pd e Fioramonti, ex m5s, non vengono dai Verdi e vorrebbero governarli loro, senza un passaggio democratico e della base verde; soprattutto, se iniziano a far politica in formazioni politiche non ecologiste, come mai questa folgorazione sulla via di Damasco? ovviamente con tutta la stima possibile e le porte rimangono aperte, ma con umiltà, devoo fare un percorso all'interno dei verdi, non arrivare e gestire, questo, si, sarebbe uno smacco alla credibilità dei Verdi, che, RICORDIAMOLO, siamo il primo partito politico Europeo, fondato nel 2004.

Idem questo articolo di Money che ci attacca e avanza una serie di critiche pretestuose e infondate; come se a Berlino, i Verdi, non fossero a sinistra della sinistra e non siano stati riferimento dei movimenti sociali ed ecologisti, o come se a Munchen, non fossero stati i promotori del no alle olimpiandi, in quanto un danno socioambientale.

https://www.money.it/perche-Verdi-Italia-non-sfondano


Carissimi, questo sopra uno spunto di riflessione, già avviato sul sito della nostra federazione, ma, ahinoi, anche li, forse chiuso in una stanza romana con bravi ecologisti reduci dell'esperienza di Pecoraro, e una altra proposta di analisi lucida, che arriva dalla Romagna Estense.

Certo, è evidente, il tema è la comunicazione e saper comunicare, ma anche la democrazia interna;

stiamo crescendo, personalmente, nutro profonda stima per i nostri CoPortavoce Elena e Matteo, per Angelo, nostro coordinatore; so anche dei poteri che ci lavorano contro ed è per questo che dobbiamo coordinarci.

Per il resto, voglio salutarVi con un immenso abbraccio virtuale a Silvia e Claudio, che mi danno sorrisi ed energia, e sono un esempio, ai milanesi storici, a chi dal trentino, è un faro di concretezza ecologista, agli amici emilianoromagnoli, i toscani, i piemontesi e a tutti i verdi sparsi in Italia.

Amici, provano a farci sentir soli, ma anche il sole è solo quando sorge, ma poi, illumina tutto il mondo!

E vi confesso, che quando devo prender parola, in consessi dove ci vedono, neanche velatamente come nemici, penso a San Cristoforo e alla sua attraversata del fiume.

Eppur si va, siamo la consapevolezza in cammino e abbiamo la giusta ambizione di voler curare questo mondo malato; ad avviso di chi scrive, la democrazia interna può e deve essere una risorsa.