Si ai negozi di vicinato e alla bellezza, si alla pregiata campagna abbiatense si, al parco del ticino e al parco agricolo sud, si ai distretti rurali si al futuro! no tangenziale, no speculazioni immobiliari
Molti i cittadini e associazioni presenti, una nuova alleanza in quel di Abbiategrasso, una nuova "classè gardè", potrebbe abbozzare qualche politologo illuminato; e già, se il movimento ecologista, alla sua nascita aveva tra i principali nemici, gli avvelenatori dei campi e l'invasione della chimica in agricoltura, dopo quasi vent'anni, vuoi per il tema del biologico e il rischio invasione ogm, è nato un dialogo, che, ricordiamo, portò Josè Bovè ad essere eletto con i Verdi e a diventare vicepresidente della commissione agricoltura dell'UE. Sabato, si è palesata, un altra evoluzione, quella della bellezza,
Con la Finanziaria climatica diamo un futuro alle prossime generazioni
Pensiamo all’emergenza climatica, un’ipoteca negativa sul futuro delle generazioni che verranno, e la trasformiamo in opportunità. La nostra è una proposta di Finanziaria climatica che si scontra con l’ipocrisia del Governo dei proclami e risponde alle esigenze delle prossime generazioni più che a quelle delle prossime elezioni. L’emergenza climatica e ambientale è realtà e noi vogliamo raccontare ai cittadini di circa 47 miliardi che si potrebbero recuperare dalla carbon tax, dall’evasione fiscale, da una serie di azioni presentate in maniera pratica e fattuale. Siamo convinti che ogni iniziativa di carattere economico vada giudicata a partire da un parametro fondamentale: è a vantaggio dell’ambiente? Agli italiani vogliamo dire che – sì – fare una politica orientata alla tutela dell’ambiente è possibile e attraverso la nostra Finanziaria climatica ne diamo una dimostrazione concreta. https://www.europaverde.it/
Sono circa 47 i miliardi che recuperiamo nella nostra Finanziaria climatica per investirli nel creare occupazione buona e durevole, nel trasporto pubblico, nello sviluppo delle energie rinnovabili, in un’agricoltura sostenibile, in welfare, in cultura, in istruzione, per sopperire al dissesto idrogeologico che stiamo vivendo in questi giorni, per avviare progetti di economia circolare.
click per Video No discarica nel parco del roccolo. Regione Lombardia 12 11 2019 Dal 1999, la vicenda è abbastanza nota; riassumiamola così; la volontà dei cittadini dei comuni di Casorezzo, Arluno, Busto Garolfo, Parabiago e Canegrate, di tutelare il proprio territorio, porta all'istituzione del PLIS acronimo di parco locale di interesse sovracomunale, "parco del Roccolo" (info. http://www.parcodelroccolo.it ); nel frattempo, la consapevolezza dell'importanza di tutelare e istituire parchi si estende e "nascono" vari PLIS, tra cui, citiamo il caso di Parabiago, con il Parco dei Mulini e il Parco del Roccolo. Tutto questo, circa in trent'anni, da qui la necessità di ripensare, seguendo le direttive europee di ReteNatura2000 , le "connessioni" tra i parchi. dicembre 2017, busto garolfo, viene proposta e decantata una nuova legge regionale che dovrà andare al più presto in discussione e approvazione in consiglio regionale. Quel progetto di legge, non viene mai presentato; nel frattempo, 4 marzo 2018, elezioni politiche e elezioni regionali; nuovo consiglio regionale, e... dopo 20 mesi, ancora non è stata calendarizzata. Lasciamo ora la parola ai manifestanti al Pirellone. click per Video no discarica nel parco. Regione Lombardia 12 11 2019 In questi anni le proposte e attività dei Verdi e degli ecologisti non sono mancate, dalle iniziative al Presidio No Discarica tra Casorezzo e Busto Garolfo; presentazioni di libri, falò, osservazioni astronomiche, escursioni e passeggiate, corse podistiche più o meno competitive, e iniziative culturali e teatrali a Casorezzo e Busto Garolfo. link, preentazioni di libri al presidio No Discarica SENTIERI PROLETARI (audio)I mercoledì di Cambiamo Ossona Libri e Natura Di un estate infinita di Andrea Malagola
sempre dal, nel, per, e non solo, il Parco del Roccolo
mozione 230, compatibilità ambientale e sanitaria e realizzazione di centri per galline ovaiole 16 novembre 2011 da 4 gruppi politici regionali (lettura della mozione da parte di Francesco Prina) In Aula | Il Consiglio Regionale dice NO alle galline ovaiole all'interno del Parco del Roccolo Marzo 2012, convegno "Il Parco. Tra sogno e realtà", quasi per una ontologia, antologia ed escatologia del perchè dei parchi, da un breve chiarimento delle differenze tra parchi locali e parchi regionali, la funzione di tutela e di rigenerazione, oltre che conservativa. la necessità di un nuovo quadro normativo e di una visione di insieme;
Milena Bertani una proposta di green belt anche per Milano (convegno 2014)
L'altra sera conversavo con l'ex primo ministro giapponese Naoto Kan, di energia, di economia, libero mercato e monopolio, e di controlli e norme per la sicurezza dei cittadini, dell'ambiente e del pianeta. Ho pensato per due ore di fila, provando a capire, indagando nel dramma dell'umanità, chiedendomi, cosa avrà provato nei giorni della crisi nucleare, il Presidente Naoto Kan? Niente, non son riuscito a chiederglielo, comunque, da brividi. P. S. Per me è questa la politica. Confronto, studio, ascolto, proposte e soluzioni. Grazie all'Ecoistituto del Ticino per l'indimenticabile iniziativa. Grazie!
comunicato stampa. Grazie al lavoro e all’interessamento di Mondo in Cammino l’ex primo Ministro Giapponese Naoto Kan sarà in Italia per la presentazione in anteprima italiana del film “Il Coperchio sul sole” del regista Futoshi Satō sul disastro e incidente nucleare di Fukushima. Ad accompagnarlo il produttore del film Tamiyoshi Tachibana.
Assemblea dei Verdi della Regione Lombardiain foto mentre videoregistro e trasmetto i lavori del congresso,video integrale dell'Assemblea dei Verdi della Lombardia 2019
il mio intervento in Assemblea
link video presentazione mozione 3 "per l'Ecologia Sociale"
Ho seguito la manifestazione di Milano per TeleAmbiente; nel corso della Maratona FridayForFuture, è intervenuto anche il Ministro Costa; da Milano, interviste a Barbara Meggetto di legambiente e a Carlo Monguzzi, a rappresentanti di associazioni ambientaliste e a studenti.
Un appuntamento importante, per una cittadinanza attiva e consapevole.
La Settimana Europea della Mobilità, giunta quest’anno alla 18a edizione, è ormai diventata un appuntamento fisso e irrinunciabile per tutte le amministrazioni e per tutti i cittadini che si vogliono impegnare sulla strada della sostenibilità e del miglioramento della qualità della vita delle nostre città. Ciascun anno, infatti, dal 16 al 22 settembre migliaia di città e milioni di cittadini europei festeggiano la mobilità sostenibile e lanciano un messaggio di cambiamento e di rinnovamento dei nostri stili di vita.
Al fine di incentivare l’adesione e la partecipazione all’evento, ogni anno la Settimana Europea della Mobilità si concentra su un particolare argomento relativo alla mobilità sostenibile, sulla cui base le autorità locali sono invitate a organizzare attività per i propri cittadini e a lanciare e promuovere misure permanenti a sostegno.
Il tema dell’edizione 2019 della Settimana della Mobilità è la “mobilità attiva”, intesa prevalentemente come mobilità pedonale e ciclistica, per il quale è stato scelto lo slogan "Camminiamo insieme".
I nostri corpi sono progettati per muoversi, eppure molti di noi faticano a trovare il tempo per attivarsi durante il giorno. Potremmo scoprire che gran parte della nostra routine è composta da sedute: nel traffico, alla scrivania o davanti a uno schermo. Ma se potessimo integrare l'esercizio nella nostra vita quotidiana e risparmiare allo stesso tempo?
Quest’anno la Settimana Europea della Mobilità punta i riflettori sulla sicurezza del camminare e della bicicletta e sui vantaggi che forme di mobilità attive hanno per la nostra salute, il nostro ambiente e il nostro conto in banca!
Anche le città che promuovono queste forme di mobilità sono più attraenti, con meno congestione e una migliore qualità della vita. Registrarsi è facile e veloce e permetterà a ogni città di unirsi idealmente a tutte le migliaia di città in tutto il mondo che condividono l’iniziativa: è possibile farlo a questo link, con pochi e rapidi passaggi.
In termini di benefici per la salute, numerosi studi dimostrano che i ciclisti vivono in media due anni in più rispetto ai non ciclisti e trascorrono il 15% in meno di giorni di lavoro per malattia, mentre 25 minuti di camminata veloce al giorno possono aggiungere fino a sette anni alla vostra vita!
l Ministero dell’Ambiente aderisce anche quest’anno alla Settimana Europea della Mobilità e coordina e supporta le iniziative e gli eventi organizzati da Comuni e associazioni. Come ogni anno, l’obiettivo è quello di confermare l’Italia tra i Paesi leader con il maggior numero di adesioni a livello europeo.
Anche quest’anno la Settimana Europea della Mobilità costituirà, per la cittadinanza e per le amministrazioni locali, un’occasione e una vetrina irrinunciabile per attivarsi in un processo, necessario, irrinunciabile e ormai avviato, di miglioramento della mobilità urbana nella direzione della sostenibilità ambientale unita alla crescita economica locale e alla qualità della vita delle città.
Per ulteriori informazioni e per adesioni alla Settimana Europea della Mobilità è possibile visitare il sito internet www.mobilityweek.eu; in particolare, nella sezione “Useful Resources” sono disponibili strumenti utili per la comunicazione e la realizzazione di iniziative prima e durante la Settimana.
5 settembre 2019 #governo#contebis
I migliori auguri di buon lavoro al Presidente Conte e a tutti i ministri.
Una legislatura importante e difficile, per far ripartire e ridare dignità all'Italia.
La crisi climatica è un tema ineludibile e non rinviabile.
Dalla Lombardia, mal governata da oltre 20 anni dalle destre, l'auspicio, che le istanze territoriali, vengano finalmente ascoltate. a seguire la nota dei Verdi del Trentino
SUL NUOVO #GOVERNO CONTE #contebis
Nonostante tutti suoi limiti e la difficile e tormentata gestazione, il nuovo Governo presieduto da Giuseppe Conte segna comunque una svolta positiva nella situazione politica italiana.
Chi come il segretario della Lega e fortunatamente ormai ex-ministro dell’Interno, Matteo Salvini, grida al “complotto”, si dimentica ogni giorno di ricordare che è stato lui stesso, l’8 agosto scorso, a determinare la crisi del governo precedente e a preannunciare una mozione di sfiducia contro il Governo di cui lui stesso faceva parte e di cui era anche vice-Presidente del Consiglio-
Chi, come Matteo Salvini, parla sistematicamente di “attaccamento alle poltrone”, si dimentica di ricordare che lui e gli altri ministri della Lega sono rimasti abbarbicati ai loro incarichi istituzionali fino all’ultimo giorno possibile, ancora quasi un mese dopo di aver aperto la crisi del Governo di cui facevano parte, come continueranno a rimanere abbarbicati ai loro incarichi ancora per un anno i loro presidenti delle Commissioni parlamentari, incarichi a cui erano stati eletti solo in forza della loro partecipazione alla maggioranza precedente.
Chi, come Matteo Salvini, continua a parlare di “poltrone” per riferirsi ad incarichi politico-istituzionali costituzionalmente previsti e legittimati, che comunque hanno ricoperto fino all’ultimo minuto possibile, dimostra di avere uno scarsissimo rispetto per le istituzioni della Repubblica.
Bisogna ringraziare lo scrupolo e la correttezza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, nel pieno rispetto della Costituzione di una Repubblica parlamentare, quale è e continua ad essere l’Italia, ha saputo condurre in pieno agosto l’andamento della crisi secondo i principi, le regole e le procedure previste per qualunque crisi di Governo.
Non tutto ci soddisfa di quanto abbiamo potuto leggere nei 29 punti del Programma di Governo, elaborato fino all’ultimo in una difficile e complessa trattativa, a cominciare dalla insufficienza di quanto finora previsto per affrontare la gravissima crisi ambientale e l’emergenza climatica. Ma questo Programma costituisce comunque, anche se parzialmente, una svolta positiva rispetto al Governo precedente.
Anche per quanto riguarda la composizione del nuovo Governo Conte – che dovrà essere completata con la nomina dei vice-ministri e dei sottosegretari nei prossimi giorni – ci sono luci ed ombre, come del resto avviene per tutti i Governi, ma in ogni caso con un netto cambiamento positivo rispetto al Governo precedente, anche se sarebbe stata auspicabile una ben più consistente presenza femminile. Fra le ombre c’è da segnalare l’incredibile nomina di Luigi Di Maio a ministro degli Esteri, carica per la quale ha finora dimostrato di non avere alcuna competenza specifica, per di più avendo inanellato una serie di clamorosi errori in materia di politica estera nel periodo precedente, che lo renderanno poco credibile sul piano internazionale ed europeo. Fra le luci, va segnalata la nomina della prefetta Luciana Lamorgese, che potrà segnare una svolta radicale nella gestione del Ministero dell’Interno, dopo la sciagurata e irresponsabile conduzione da parte dell’ex-ministro Salvini. Alcune ministre e alcuni ministri (non tutti) hanno comunque un profilo nettamente più elevato rispetto al Governo precedente, anche se dovranno dimostrare sul campo le proprie capacità e competenze. E su questo saranno valutati nel prossimo futuro.
I Verdi ed Europa verde – la formazione più ampia e composita che si è presentata alle elezioni europee dello scorso 26 maggio – porteranno criticamente il loro contributo di idee e di proposte anche con iniziative pubbliche. Ma in ogni caso va riconosciuta la piena legittimità politica e democratica del nuovo Governo Conte, che rappresenta una pur parziale svolta positiva rispetto alla sciagurata esperienza del Governo precedente, dei cui gravissimi limiti lo stesso Conte si è, pur tardivamente, accorto, girando nettamente pagina. Meglio tardi che mai.
Lucia Coppola – portavoce dei Verdi del Trentino-Europa verde
Marco Boato – membro dell’Esecutivo nazionale dei Verdi-Europa verde
I migliori auguri di buon lavoro a Paolo Gentiloni, per questa importante nomina.
Ricordiamo, già direttore della rivista di Legambiente "La Nuova Ecologia".
Classe 1954, sposato con l'architetto Emanuela Mauro e senza figli, Paolo Gentiloni Silveri è di origini nobili: un suo antenato, Vincenzo Ottorino Gentiloni, firmò il patto che a inizio '900 segnò l'ingresso dei cattolici nella vita politica italiana. Educazione cattolica, scuola montessoriana e dopo liceo al Tasso, dove partecipò all'occupazione della scuola, con tanto di fuga da casa per partecipare a una manifestazione a Milano per l'anniversario di piazza Fontana, Gentiloni fa il suo esordio in politica nelle fila della sinistra extraparlamentare, entrando in contatto con il Movimento Studentesco di Mario Capanna.
Si avvicina poi al movimento ambientalista di Legambiente dove trova Ermete Realacci e Chicco Testa e diventa direttore della rivista 'Nuova Ecologia', dove nel 1990 diventa giornalista professionista. E' questa esperienza ad avvicinarlo e legarlo a Francesco Rutelli: quando quest'ultimo viene eletto sindaco di Roma, Gentiloni è il suo portavoce.
Al Campidoglio svolge un ruolo chiave di raccordo con il mondo romano. Esperienza che viene alla luce con l'ingresso in giunta, con l'incarico importantissimo di assessore al Giubileo. Nel 2001 entra in Parlamento, nelle liste della Margherita di cui diventa responsabile della comunicazione. Ricandidato nel 2006, entra nel governo guidato da Romano Prodi con l'incarico di ministro alle Comunicazioni.
Partecipa alla fondazione del Partito democratico. Nel 2012 con un annuncio su Twitter si candida alle primarie per il sindaco di Roma, con il sostegno dell'ala renziana del partito, ma viene sconfitto da Ignazio Marino e David Sassoli. Eletto ancora in Parlamento nel 2013, entra nella commissione Affari esteri e quando Federica Mogherini lascia la Farnesina perché nominata Alta rappresentante Ue è lui ad essere scelto, nell'ottobre 2014, per prendere il suo posto. Ottimi rapporti con la comunità ebraica, con Israele e con gli Usa - il segretario di Stato John Kerry gli ha riservato parole molto affettuose la scorsa settimana a Roma - il suo primo atto ufficiale è stato contattare i due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, al centro della crisi diplomatica tra Italia e India. Tra le questioni più delicata che si è trovato ad affrontare anche un'altra crisi diplomatica, quella tra Italia ed Egitto, dopo la morte del ricercatore Giulio Regeni.
C’è un modo per investire fruttuosamente più di 16 miliardi e nel contempo avere meno inquinamento, meno smog, più salute e maggiore qualità della vita nella nostre città.
"L'emergenza climatica continua a essere la grande assente nel governo che si sta formando. Il documento reso noto stamattina, che riassume le linee programmatiche del presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, non affronta in alcun modo l'emergenza climatica e ambientale". Lo dichiarano, in una nota, Elena Grandi e Matteo Badiali, co-portavoce dei Verdi.
Ricevo e volentieri divulgo Diamo conto della lettera aperta a Giuseppe Conte, firmata ieri, 2 settembre, con altre associazioni: Egregio Prof. Conte, inviamo questo messaggio mentre si accinge ad affrontare il gravoso compito di trovare un percorso politico-programmatico per dare un futuro di Governo al nostro Paese e per individuare persone di qualità e competenza che possano gestire con efficacia i temi a loro affidati per il bene dell'Italia e dell'Europa.
Il 29 e 30 Gennaio, a Bologna presso La Scuderia in Piazza Verdi 2, si avvia per la prima volta in Italia un percorso di incontro fra le varie realtà ecologiste e civiche del nostro territorio. Questo progetto si propone di promuovere l'impegno e la partecipazione attiva dei cittadini verso un movimento politico inclusivo e sensibile in questa direzione. L'Eco-Conlave nasce nelle riunioni del gruppo Cinque Terre nato più o meno due anni fa, per la necessità di trovare un rimedio per quella che è stata ritenuta l'anomalia italiana: una democrazia bloccata e tradita, un sistema economico superato, corrotto e ingiusto, una società estremamente frammentata e sofferente ed una consapevolezza culturale e politica arretrata rispetto alla nostra realtà di oggi.
Quello che si promuove è un momento di pubblica chiarezza fra incomprensioni e ambigiutà per sostenere la mobilitazione dei cittadini. La buona riuscita dell'inizativa dipende prima di tutto dal numero di partecipanti. All'Eco-Conclave si può aderire come copromotori e si contribuirà all'organizzazione dei lavori, senza altri particolari impegni. A detta degli organizzatori sarà comunque un evento storico poichè è la prima volta che persone con storie, culture e analisi differenti, parteciperanno insieme e pubblicamente ad un appuntamento volto ad un incontro ed una comprensione profonda.
Orario dell'incontro:
Sabato 29 Gennaio ore 11 - 13: apertura lavori e presentazione progetti dei copromotori ore 13 - 14,15: pausa pranzo ore 14,15 - 16: presentazione progetti e proposte gruppi di lavoro ore 16 - 20: commissioni/gruppi di lavoro ore 20-21.30: pausa cena ore 21.30-23: relazioni lavori di commissione (Sala del Baraccano, via Santo Stefano 119)
Domenica 30 Gennaio ore 9,30 - 13: dibattito generale ore 14,15 - 17,15: dibattito e fine lavori
La denominazione di eco-conclave non era parsa il massimo. Il “conclave” evoca qualcosa di arcaico e superato, è un termine ecclesiastico che può essere diversamente inteso. Nel caso specifico il significato era quello letterale “cum clave” ovvero (chiuso) a chiave, finquando non si prendono delle decisioni.
Se queste erano le premesse, cioè di trovare un’accordo sui punti condivisi dalle varie “anime” ecologiste e civiche, direi che l’accordo non c’è stato, mentre non è mancato il dialogo, “l’annusamento”, come l’ha chiamato qualcuno, uno scambio di idee molto franco e deciso, ma abbastanza rispettoso delle varie posizioni.
In realtà a Bologna si sono ritrovate gruppi assai diversi:
- Liste e movimenti civici di varie realtà nazionali (almeno Sicilia, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Sardegna, Veneto erano presenti con alcuni rappresentanti)
- i Verdi che si risconoscono ancora nel loro partito
Si è anche notata l’importante presenza di molti normali cittadini, di vecchi e nuovi ecologisti, alcuni ex militanti o dirigenti verdi, staccati da qualsiasi partito o movimento ed attirati dall’idea di un qualcosa di nuovo in movimento.
In più c’erano i gruppi organizzatori:
- Cinque Terre
- Abbiamo un sogno
- Costituente ecologista
- Centro nuovo modello di sviluppo
La riunione è aperta da un intervento di Michele Dotti, tutto ispirato all’apertura ed alla condivisione di idee, regole e contenuti,senza esclusioni a priori e per la costruzione di una società pacifica, solidale e per la diversità.
Quindi l’intervento di Giuliano Tallone, della Costituente Ecologista, che spiega le idee ed i programmi condivisi che portano avanti, i riferimenti ai verdi europei, ed alla apertura a tutti, e, ahimè, anche a gli ecologisti di PD, IDV, SEL e PR. Dico ahimè, perché è proprio questa apertura ai partiti della “casta” che scava il divario che si è aperto nella riunione tra chi pensa che non ci possa essere un accordo ed una apertura ai partiti tradizionali della CASTA e chi vede nella sinistra comunque un punto di riferimento, nonostante l’ambiguità di rifarsi contemporaneamente ad Europe Ecologie che ha detto chiaro e tondo no alla destra e no alla sinistra.
Dopo una mattinata di interventi di esponenti di tutti i gruppi presenti, si è proceduto alla creazione di tre “tavoli di confronto” sui seguenti temi:
- Regole
- Programma
- Alleanze
Il tavolo del “programma” ha prodotto un elencazione di argomenti il linea di massima condivisi da tutti, non pare infatti che l’analisi della situazione attuale e le “ricette” da proporre siano molto diverse. C’è una condivisione quasi “filosofica” di fondo, fondata sulla decrescita, la non violenza, una democrazia partecipata, un ecologismo non solo dell’ambiente ma anche della politica e della vita sociale, nonché nella rivendicazione della sovranità popolare non solo politica ma anche monetaria.
E’ stato negli altri due tavoli, quello delle regole e maggiormente quello delle alleanze, dove ci sono state le maggiori discussioni.
La Rete dei Cittadini delle regole ne ha fatto un fine, in quanto è impossibile predicare trasparenza, democrazia e partecipazione per la visione di una futura nuova società se poi non si applicano le stesse regole “in casa propria”. E’ dove sono caduti TUTTI i partiti tradizionali, tutti legati a modalità verticistiche e oligarchiche, nessuno escluso. Ma parlare di “democrazia diretta” con persone che non hanno mai avuto modo di praticarla è cosa difficile, quindi non si è riusciti ad enucleare poche semplici regole ma ci si è dilungati e persi in una trentina di punti che hanno diluito l’importanza delle regole proposte.
Ma è nel tavolo delle alleanze che si è consumato il più completo disaccordo. Intanto si è rilevato, da parte della fetta di partecipanti non verdi, l’impossibilità che un partito tradizionale come quello dei verdi possa partecipare ad un progetto come questo senza prima fare un passo indietro e sciogliersi, quindi si è proclamata a gran voce l’esigenza di non programmare future alleanze per non perdere di credibilità rispetto alle persone ed ai cittadini che dovremmo convincere con un nuovo progetto politico.
Questo nodo che è uscito fuori non si è stato sciolto in quanto i verdi hanno rivendicato il loro diritto di fare scelte autonome senza condizionamenti esterni ed hanno detto che il loro percorso è già segnato nei modi e nei tempi che loro stessi si sono dati.
A questo punto, ed era circa la mezzanotte di sabato, siamo andati tutti a letto convinti che il giorno dopo sarebbe stato un giorno di forti battaglie.
Invece il giorno dopo, ritornati all’assemblea plenaria, si è continuato a confrontarsi con toni abbastanza calmi, anche se le distanze sono rimaste tali. Non solo la Rete dei Cittadini, ma anche la gran parte, se non la totalità, dei movimenti civici ha proclamato a gran voce la necessità di tenersi DISTANTI E DISTINTI dai partiti. Si è definito un documento che allego.
Siamo tornati a casa comunque soddisfatti, in quanto quello di Bologna era un passo da fare, impossibile trovare accordi o fare insieme una strada se prima non ci si è confrontati, anche polemicamente, ma nello spirito di poter fare comunque dei passi in avanti insieme o accanto. Sarebbe stato molto peggio trovare una falsa unanimità che ci avrebbe illuso ma che avrebbe provocato un domani scontri ben più aspri. Invece credo che abbiamo gettato un seme e adesso tocca farlo germogliare.
Dobbiamo far vincere la politica dell’incontro e del confronto, dell’inclusione ma non dell’”inciucio”, rispetto alla politica del compromesso. E’ una “mission impossibile” ma noi siamo abituati al queste sfide “estreme”.
Intanto torniamo da Bologna soddisfatti di aver conosciuto molte persone in gamba, di aver condiviso insieme idee e progetti futuri, nella consapevolezza, che al la di divergenze anche forti, possa trovare la strada comune
Documento:
Le persone e i gruppi di area ecologista e delle liste civiche e movimenti civici, che si riconoscono in questo breve documento, valutano la costruzione di un NUOVO SOGGETTO POLITICO con un forte segnale di discontinuità rispetto al passato, delineando un progetto di trasformazione autonomo, distinto e distante dai partiti, siano essi di destra, di centro, o di sinistra. Il nuovo soggetto politico, aperto a tutti coloro che alla pari vogliano costruirlo, sarà basato su un rapporto profondo e indissolubile con i cittadini, i movimenti e comitati per un’ accelerazione della trasformazione culturale che metta al centro la persona, le relazioni umane e sociali e l‘ambiente.
Il problema della responsabilità politica conseguente ad un futura buona affermazione elettorale sarà affrontato in condizioni di parità con gli altri soggetti politici e sempre nel rispetto dei principi originari .