venerdì 21 luglio 2017

Pendolari e strade. quale via per il futuro della Lombardia

Con la domanda del titolo, faccio sintesi e evito di narrare quel che milioni di lombardi vivono quotidianamente, ovvero i disservizi di un trasporto pubblico totalmente inadeguato, e riporto il preciso comunicato del Partito Democratico Lombardo.
Maroni e Sorte con i pendolari fanno i furbetti. Annunciano in pompa magna investimenti miliardari sui treni fra 10 anni, ma nascondono la delibera con cui aumentano le tariffe dei pendolari lombardi guarda a caso subito dopo le elezioni regionali.

La Regione Lombardia ha infatti deciso l’aumento di biglietti e abbonamenti ferroviari che scatteranno però l’anno prossimo, ovvero dopo le elezioni regionali. (Il testo delle delibera sull’aumento di biglietti e abbonamento del treno in Lombardia)
L’aumento è contenuto in una delibera di giunta approvata la scorsa settimana che decide, dopo due anni di stop, la ridefinizione con un rialzo complessivo dello 0,93% per l’anno 2017 che viene però posticipato al 2018. A quel punto verrà sommato alla quota prevista per lo stesso 2018.
Da notare che l’aumento 2017, che è calcolato ogni anno ad aprile e si basa sull’indice di inflazione, sarebbe stato dell’1,73%. È sceso a 0,93% perché tiene conto degli anni 2015 e 2016 in cui, a rigor di calcolo, la Regione avrebbe dovuto applicare delle riduzioni, che invece non ha applicato. L’anno prossimo, quindi, l’aumento sarà ragionevolmente almeno il doppio o anche il triplo di quello consueto.
Solo pochi giorni fa l’assessore Sorte si era vantato del mancato aumento e anche durante la presentazione del piano di investimento per l’acquisto di nuovi treni si era vantato di averlo promosso senza toccare le tariffe.
Alessandro Alfieri, segretario regionale PD

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