grazie agli amici di Salviamo il Paesaggio, in particolare del Comitato DNT (difesa nostro territorio), e di ESSERE ANIMALI. Di seguito gli articoli e i video. (con Rosita Celentano)
E’ dal 2012 che i cittadini del piccolo comune novarese di Carpignano Sesia e dei paesi limitrofi lottano contro un progetto dell’ENI teso all’apertura di un “pozzo esplorativo” per valutare la possibilità di estrarre petrolio “locale“, ipotizzato disponibile ad una profondità di meno 4.000 metri all’interno di un’area agricola di quasi 30mila metri quadrati a un paio di chilometri dal centro storico e dalle sponde del fiume Sesia. Una mia intervista al Sindaco di Carpignano Sesia a Milano 6 giugno 2017
Nel 2012, infatti, ENI aveva presentato il suo progetto di ricerca ed esplorazione per poi ritirarlo l’anno successivo e sostituirlo alla fine del 2014; questa volta tutti i documenti risultavano formalmente – a detta dell’azienda – in ordine, tanto che al ministero dell’Ambiente fu depositata una nuova istanza di Valutazione d’Impatto Ambientale legata alPermesso di ricerca Carisio.
Da quel momento gli sforzi del Comitato DNT (Difesa nostro territorio,http://www.comitatodnt.it) e delle amministrazioni locali hanno sollevato una serie di criticità e ingaggiato una strenua lotta a tutela del paesaggio, del territorio e del suolo che ha progressivamente spento gli “ardori” di ENI verso un progetto inizialmente stimato nella potenzialità di 80 milioni di barili di “oro nero“: una previsione davvero strabiliante, pari a poco meno di due mesi dell’intero fabbisogno italiano, per un valore economico superiore a 4 miliardi di euro.
leggi tutto: http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2019/01/eni-si-ferma-niente-trivelle-a-carpignano-sesia/
Chiuso anche un allevamento di visoni a Misano (BG)!
Lo stabilimento si trovava a Misano di Gera D’Adda (BG), unico paese in Italia con ben due allevamenti di questo tipo, ma che ora torna ad averne solo uno. Quando nel 2014 abbiamo scoperto l’apertura di questo nuovo luogo di sofferenza, abbiamo subito organizzato un corteo di protesta. L’allevamento uccideva circa 2000 animali ogni anno, ma oggi – dopo 4 anni di attività – le sue gabbie sono vuote. Le strutture non sono ancora state smantellate, ma le istituzioni locali confermano la chiusura dell’attività.
Il declino degli ultimi anni ha ridotto il numero di visoni uccisi nel nostro paese da 180 a 160 mila. Questo è un buon risultato, ma ovviamente ancora non basta.
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