Mozione 3. Candidati coportavoce della Lombardia Antonella Di Maio e Gilberto Rossi
MOZIONE:
per l'ecologia in Politica,
per una politica Ecologista,
per l'Ecologia Sociale
aria, acqua, terra, fuoco
pre premessa, non un documento contro, la mozione 1 e 2, ma un ponte, di intenti e di unione, per l'invito ad aprire una discussione e una riflessione; dopo che i verdi sono stati usati come trampolino di lancio personale o peggio, come s'è visto per le elezioni nazionali con rivoluzione civile, e con insieme.
Opportuno citare, il tentativo di aggressione da parte di Masseroni Fabrizio e di Antonino Caldarella l'11 marzo 2018, e le irregolarità seguite in merito al ruolo dei dimissionari portavoce lombardi.
Solo riconoscendo la verità, si può andare avanti.
premessa
in un periodo in cui il paradigma neoliberista, sta cancellando la politica, per lasciare spazio ai fascismi, mascherati da sovranismi e intolleranze e qualunquismo, è importante e fondante, tornare a praticare la democrazia e le organizzazioni politiche e associative, devono essere, esempio e scuola delle pratiche democratiche, volte all'ascolto, inclusione, partecipazione e al coinvolgimento;
In un periodo in cui, anche il concetto di partecipazione, è derubricato a mera informazione e a consultazione passiva volta e non all'ascolto e a una dialettica evolutiva e inclusiva, ma solo per normalizzare, depotenziare e silenziare le voci critiche;
è importante ridare credibilità alla pratica politica con coerenza,
ad una pratica politica che sia concreta e non di facciata; cercando si, la mediazione per un governo e una proposta di governo, ma tenendo fede ai principi propositivi e soprattutto democratici.
(per dirla in eufemismo, negli ultimi 6 anni, la pratica politica dei Verdi, è rimasta relegata a “catch all party” e a cartello elettorale, ovvero a tutto quello contro cui sono nati, storicamente, i verdi; non per lamentare l'assenza di un senso della storia, ma anzi, per sintetizzare, che la scomparsa dei verdi, se non studiata a tavolino, come il cartello sinistraxmilano e il cancellarsi sulla linea di Balzani, prima e di Sala poi, lascia intendere ai più, ma con l'assenza nei temi dirimenti, come expo2015, e alle speculazioni che l'hanno accompagnato, e ai mancati progetti come la biblioteca europea; non a caso il tema, poi ritorna con l'affaire “scali ferroviari”, e con la completa assenza di una linea politica, linea politica che nel rispetto delle federazioni locali, non vuol dire, il nulla, ma un supporto teorico e progettuale).
Concludiamo la premessa, con la totale assenza di supporto e di coordinamento alle attivita dei circoli verdi e dei consiglieri; in ultimo per la Città metropolitana di Milano e relative tornate elettorali di secondo livello, dove sono mancati momenti di ascolto, analisi e comprensione delle esigenze dei territori.
Sappiamo da dove veniamo,
sappiamo dove siamo,
sappiamo dove vogliamo andare
stiamo cercando di capire come andarci e con chi andarci; il tema delle elezioni europee di maggio 2019, non può essere esaustivo e non possiamo dimenticarci la tornata elettorale per le amministrative, dove, se l'ambizione è di presentare il più possibile il simbolo dei verdi, il tutto va contestualizzato a seconda delle realtà e presenze locali, e se nell'ambito del centrosinistra e del civismo ci sono compatibilità per alleanze e cartelli elettorali (di progetti e proposte)
Ecologia integrale, per usare i termini pontifici di Francesco,
Ecologia Sociale per dirla alla VERDI,
riteniamo che non ci possa essere progresso e miglioramento delle situazioni ambientali, se alle nuove normative, non corrisponda anche un miglioramento delle condizioni sociali.
Langer parlava di “conversione ecologica desiderabile”, e non come un peso da scaricare sulle classi e ceti meno abbienti (da qui le politiche dell'accesso, per dirla alla Jeremy Rifkin, e nel concreto di questi giorni, il paventato secondo aumento del biglietto atm, che a distanza di nemmeno un decennio va a riproporre l'aumento del 33% dei biglietti ferroviari di trenord, portando al 100% l'aumento del biglietto atm, che sono chiaramente il contrario rispetto alla promozione dell'inclusione e alla promozione del trasporto pubblico locale)
Dal 2007, la crisi globale ha portato all'acuirsi delle differenze socioeconomiche; la scomparsa della classe media ha visto il polarizzarsi del divario tra ricchi e poveri; i fantasmi della decresita ci sono stati ma non sono stati per nulla felici, anzi, hanno portato limitazioni;
da qui, il ruolo dei Verdi e della politica Verde, per evitare che questi costi siano a carico di chi con più difficoltà li può sorreggere; pensate anche ai mutamenti nel mondo del lavoro, dove i green jobs, ad esempio, quello del fattorino in bicicletta, è diventato da esempio di liberazione e autonomia a completa subalternità, dove aumentano solo i rischi e gli utili sono delle multinazionali che hanno sussunto e cooptato le cooperative; un po', la stessa dinamica che ha subito il mondo del biologico; da progetti di tutela ambientale e di nuova vita, a venire stretti e assimilati al mondo della grande distribuzione, dove non ci sono criteri ambientali (con alcune eccezioni).
L'ecologismo in Lombardia.
Da vent'anni il movimento ecologista in Lombardia, porta avanti iniziative e proposte;
siano i comitati locali “tematici”, i vari NO, alle tangenziali, alle grandi opere inutili, siano tem, toem, tangenziale nel parco del ticino e varie, quelli più generalisti a sfondo ecologista, per l'aria pulita e per la mobilità sostenibile, dalle critical mass, a quelli più istituzionalizzati, come FIAB e “amici della bicicletta”;
a livello locale si sono riscontati anche vari successi significativi, basti pensare all'inceneritore Elcon a Castellanza, ai progetti, tutti fermati, all'interno dei parchi, tra cui quello del maxiallevamento di galline ovaiole a Busto Garolfo; e a quei successi, spesso, non sempre, sono corrisposti, delle affermazioni o dei Verdi o degli ecologisti e civici.
Purtroppo, è mancata poi la correlazione e rappresentazione a livello regionale;
il caso di Expo 2015 è archetipico e paradigmatico in tal misura, dove nel 2009 è nato un coordinamento di comitati ambientalisti ed ecologisti che ha dato vita a iniziative propositive e culturale, ancora prima che di protesta, è mancata la presenza dei Verdi regionali, per motivi che non occorre andare a ripetere.
Questa proposta congressuale, anche alla luce dei gravissimi episodi accorsi nell'assemblea regionale dell'11 marzo 2018, chiede che la DEMOCRAZIA e la POLITICA, tornino nei VERDI, come pratica, e non come rapporti residuali di vecchi progetti politici, o peggio di gruppi di interesse particolare e di rendite di posizione che francamente, in un buio completo di 5 anni, non si riesce a capire.
Non una mozione politica contro qualcuno;
ma una mozione politica per dare vita ai verdi.
Il mondo dell'ecologismo si è sviluppato, e ha trovato nuovi approdi, tra cui i 5stelle, per poi ritornare smarrito.
A Milano, dopo il nulla di expo, dopo il nulla per gli scali ferroviari e la svendita del patrimonio pubblico, per arrivare alla goccia del biglietto atm che rischia di aumentare ancora.
Ripartire, dando spazio e rappresntanza alle vere istanze ecologiste.
Non a una green economy che ha prodotto mostri, come per la questioen dei fattorini, o peggio, che ha prodotto solo green washing per le multinazionali.
Forse, anzi, certamente, si affaccia una lunga camminata nel deserto, perchè, nonostante, alcune genuinità ecologiste, come alcuni circoli nel territorio metromilanese, hanno dimostrato, c'è possibilità e necessità di una rappresentanza ecologista e verde, e come il progetto politico civico ecologista, LA CITTA DEI COMUNI, ha dato vita; nonostante fossero elezioni di secondo livello, ha saputo aggregare il panorama civico che non si rassegna ad essere satellite del milanocentrismo.
Brevemente quelle che potrebbero essere le linee guida e gli argomenti che i Verdi della Lombardia, potrebbero trattare e portare avanti in maniera coerente, seguendo una linea politica europea e globale, e di dialogo con gli altri soggetti politici di sinistra e anche con il mondo cattolico e dell'associazionismo.
Enunciamo brevemente alcuni punti, augurandoci che possano dar vita a gruppi di lavoro tematici.
Aria,
le politiche per l'aria pulita,
incipit della conversione ecologica
ripartire dalle proposte e dai traguardi che si erano raggiunti
quando si è ricoperto incarichi di governo, in provincia di Milano
e oltre vent'anni fa in Regione Lombardia;
infoenergia, sportelli per l'energia
agenda 21
i parchi regionali, i plis, i parchi locali di interesse sovracomunale
mobilità per l'aria pulita, mobilità pubblica e collettiva,
bicicletta, intermodalità
acqua
fiumi, corsi d'acqua,
qualità dell'acqua, il consumo, lotta alla plastica usa e getta,
turismo, fluviale, lagunare, etc..
problema delle piogge e allagamenti (es. le vasche)
terra
consumo di suolo
agricoltura biologica e agricoltura biodinamica
i parchi, i pgt (piani di governo del territorio), il ptm (piano territoriale metropolitano)
energia
la conversione energetica dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili e le linee guida che già come INFOENERGIA era stata avviate e i vari PAES piani di azione per energia sostenibili
(partendo dagli edifici pubblici)
Il mondo del lavoro
promuovendo la conversione ecologica in tutti gli ambiti
per quel che riguarda il commercio, promuovendo il commercio di vicinato e una moratoria per i nuovi centi commerciali
Bio
politiche a favore della vita, come l'impegno ad arginare il cambiamento climatico
organizzazione
Ripartire da una presenza sul territorio, con macroaree territoriali, nell'ordine dei 50- 100 mila abitanti, o in un'ottica bioregionalista, a seconda della morfologia del territorio.
Calendarizzare assemblee mensili per i livelli dirigenziali regionali, e bisettimanali per quelli provinciali, e settimanali per quelli locali. (in linea di massima)
Questa è una bozza per ripartire a fare Politica Verde e i Verdi.
Dal punto di vista delle alleanze progettuali, l'esperienza de “la città dei comuni, lista civica metropolitana”, nell'ambito di una politica fortemente polarizzata verso il maggioritario, è riuscita ad arginare la deriva milanocentrica e maggioritaria; ribadiamo la necessità della rappresentatività e del metodo proporzionale e che possa dare spazio anche alle minoranze interne.
C'è bisogno di tornare all'origine, a tante liste ecologiste radicate nei territori e a una federeazione che riesca dare spazio e voce a tutte le istanze; per questo il ruolo dei verdi trova adeguata forma nella FEDERAZIONE e non nel partito, centralista e centralizzatore; tra l'altro, dinamica a cui stiamo assistendo.
Scopo di questa mozione è di riportare il dialogo e un sereno dibattito politico all'interno degli organismi Verdi della Lombardia a tutti i livelli; un ponte.
I Candidati alla carica di Portavoce Regionale della Lombardia
Antonella Di Maio
Gilberto Rossi
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