Ero autista e accompagnatore, bibliotecario e segretario.
Ero il milanese a Parma.
Ero il milanese di Parma.
Ero senza diploma tra laureati.
Cucinare era scaldare cibi precotti e vasetti del sugo Barilla,
ho imparato a fare il soffritto e la pasta.
Ho conosciuto i piatti tipici.
In Emilia, uno di destra è più a sinistra di uno a sinistra in Lombardia.
Ho ascoltato musica dal vivo,
ho conosciuto i circoli arci, teatri, librerie e feste dell'Unità più grandi di paesi.
La feltrinelli, una seconda casa, e il negozio di dischi in via dei mille.
Il socialismo è uno stato dell'essere.
Le ragazze di chimica e di fisica. Dottori con dottorati in mezza europa, richiamati per il servizio civile.
Leggevo 2 romanzi a settimana, tutto Marquez e Hemingway, classici italiani e stranieri.
Ho comprato una chitarra.
La cosa seria è non prendersi sul serio.
Sulle macchine la scritta tolasudolsa, prendila con calma.
Paesi di 200 abitanti più vivi dei paesi lombardi di 50mila.
Il 25 aprile e il primo maggio, San Giovanni e i fratelli Cervi.
Le industrie alimentari più importanti del mondo.
Ho visto film e conosciuto cineforum.
Novecento, terra e Libertà, il cinema d'autore.
L'invasione respinta del format mercato culturale lombardo.
Come è piccola la Lombardia.
E quante coincidenze scoperte molti anni dopo.
Poi gli studi. L'università e la cultura,
l'attivismo e il giornalismo.
Ho imparato a vedere dai ciechi.
Chi sa, sa che non sa e c'è sempre da imparare da qualcuno che sa di più, di meno o di diverso.
Ho imparato a vedere dai ciechi.
perchè a parma non è che ci lasci il cuore, è uno stato dell'essere
“Balbo t’è pas’è l’Atlantic mo miga la Perma”
questa frase venne scritta nel 1922 da un partigiano per deridere il fascista Balbo, autore di una famosa trasvolata dell’Oceano Atlantico, ma incapace di attraversare il ben più piccolo torrente cittadino per passare «de d’là dall’acqua», nell’Oltretorrente difeso dalle barricate degli Arditi del Popolo e dei civili.
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