da Genitori antismog
Alcune tra le maggiori associazioni di pediatria hanno scritto ieri ai Sindaci italiani chiedendo loro di mettere in atto azioni incisive per ridurre o rimuovere il danno prodotto alla salute dei bambini dagli insostenibili livelli di inquinamento atmosferico.
Le evidenze scientifiche in merito sono chiare e rendono ineludibile - a rischio di gravi responsabilità a carico di chi amministra - la richiesta dei pediatri di adottare nelle città italiane, come è già accaduto in molte città d’Europa, misure che promuovano i comportamenti individuali sostenibili disincentivando quelli dannosi per la salute e il bene pubblico, l’attivazione di limiti alla circolazione dei veicoli inquinanti (ZTL), la pedonalizzazione e/o la creazione di zone a bassa velocità 20 Km/h in prossimità degli isolati degli edifici scolastici, città a 30 km/h, la creazione di percorsi ciclabili e lo sviluppo di spazi verdi nelle aree urbane.
“L’esposizione precoce all’inquinamento atmosferico è collegata a esiti negativi durante la vita fetale e alla nascita, all’aumento della mortalità infantile, a disturbi dello sviluppo neurologico, all’obesità infantile, alla compromissione della funzione polmonare, all’asma e all’otite media” e - scrivono i pediatri - “rileva un possibile impatto sulla salute anche in età adulta e, addirittura, transgenerazionale”.
Egr. Dott. Antonio Decaro, presidente Anci,
Gentili Sindaci
Appello dei medici pediatri contro l’inquinamento dell’aria
MILANO, 01/03/2023 - L’inquinamento atmosferico rappresenta la più importante minaccia
ambientale per la salute pubblica. Molti dei componenti o fattori in gioco nell’inquinamento
atmosferico sono responsabili anche del cambiamento climatico, che a sua volta ha un
impatto sulla salute della popolazione e causa numerosi effetti avversi (1). I costi sociali
dell’inquinamento atmosferico sono di conseguenza altissimi, come mostrano i dati
presentati nell’ultimo rapporto dell’European Public Health Alliance (EPHA) su 432 città
europee in 30 Paesi. Comprendono anche le spese sanitarie dirette legate, ad esempio, alla
ridotta aspettativa di vita. Nel 2018 i costi quantificati nel rapporto erano più di 166 miliardi
di euro; in media ogni abitante di una città europea ha subito una perdita di benessere di
oltre 1.250 euro all’anno, che equivale al 3,9% del reddito delle città (2).
Per quanto riguarda la salute, la popolazione in età pediatrica risulta essere maggiormente
suscettibile agli effetti legati all’esposizione a inquinanti atmosferici, a causa di una
combinazione di fattori biologici, comportamentali e ambientali. I bambini sono
particolarmente vulnerabili durante lo sviluppo fetale e nei loro primi anni, quando i loro
organi, i polmoni e il sistema nervoso centrale sono ancora in fase di maturazione. Inoltre,
possono passare molto tempo all’aperto, con lunghi periodi di esposizione agli inquinanti.
L’evidenza scientifica degli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla salute
dei bambini è chiara e convincente, e rileva un possibile impatto sulla salute anche in età
adulta e, addirittura, transgenerazionale (3).
I risultati delle revisioni (4) confermano che il feto e il bambino in via di sviluppo sono
particolarmente vulnerabili. L’esposizione precoce all’inquinamento atmosferico è
collegata a esiti negativi durante la vita fetale e alla nascita, all’aumento della mortalità
infantile, a disturbi dello sviluppo neurologico, all’obesità infantile, alla
compromissione della funzione polmonare, all’asma e all’otite media. Le prove
scientifiche sono quindi già sufficienti per adottare da subito misure chiare e concrete per
ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico della popolazione.
Cosa chiediamo
Le nostre associazioni – Associazione Culturale Pediatri (ACP), Società Italiana Pediatria
(SIP), Società Italiana Nutrizione Pediatrica (SINUPE), assieme a Pensiero Scientifico
Editore e Think2it – già da tempo impegnate nella diffusione di conoscenza su questo tema,
chiedono ai Comuni italiani di mettere in atto azioni che possano ridurre o rimuovere il
danno. Recenti documenti (5) e (6) forniscono evidenze sugli interventi risultati più efficaci
per migliorare la qualità dell’aria outdoor e per ridurre l’esposizione all’inquinamento
atmosferico, anche a livello individuale (una sintesi delle principali conclusioni di questi
due documenti è riportata qui).
Si tratta di promuovere comportamentali individuali sostenibili da parte della popolazione,
tramite interventi della politica sulle infrastrutture: adozione di limiti alla circolazione dei
veicoli inquinanti nelle città (ZTL), pedonalizzazione o creazione di zone a bassa velocità
20 Km/h in prossimità degli isolati degli edifici scolastici, città a 30 km/h, creazione di
percorsi ciclabili, sviluppo di spazi verdi nelle aree urbane, alla luce delle esperienze
pregresse e dei risultati raggiunti in Europa e nel mondo, secondo i dati scientifici a nostra
disposizione, come indicato nell’allegato “Suggerimenti d’intervento”.
Nell’avanzare questa richiesta, confermiamo la nostra disponibilità a diffondere le evidenze
disponibili su questo tema cruciale per il benessere della nostra società, sia localmente che
a livello nazionale.
REFERENZE 1. World Health Organization. WHO Global Strategy on Health, Environment and Climate
Change. The transformation needed to improve lives and wellbeing sustainably through healthy
environments. Geneva 2020 (A72/15) (https:/ www.who.int/phe/publications/global-strategy/en/) 2. CE Delft
for the European Public Health Alliance (EPHA). Health costs of air pollution in European cities and the
linkage with transport. 2020 (https:/epha.org/wp-content/uploads/2020/10/final-health-costs-of-air-pollution-
ineuropean-cities-and-the- linkage-with-transport.pdf) 3. World Health Organization. Air pollution and child
health: prescribing clean air. Geneva 2018 (WHO/CED/PHE/18.01)
(https:/www.who.int/publications/i/item/air-pollution-and-child-health) 4. Progetto CCM 2017 “Coorti di
nuovi nati, esposizioni ambientali e promozione della salute nei primi 1000 giorni di vita: integrazione dei dati
di esposizione con dati molecolari ed epigenetici” (https:/millegiorni.info/documenti-scientifici/sintesi-delle-
revisioni/) 5. Public Health England. Review of interventions to improve outdoor air quality and public health.
2019 (https:/www.gov. uk/government/publications/improving-outdoor-air-quality-and-health-review-of-
interventions) 6. World Health Organization. Personal Interventions and Risk Communication on Air
Pollution. Geneva 2020 (https:/ apps.who.int/iris/handle/10665/333781) 7. Ministero della Salute. Piano
Nazionale Prevenzione 2014-2018 7. Ministero della Salute. Piano Nazionale Prevenzione 2020-2025 8. Royal
College of Paediatrics and Child Health. Outdoor air quality in the UK. 2020 (https:/www.rcpch.ac.uk/
resources/outdoor- air-quality-uk-position-statement)
Per informazioni - Michela Dell’Amico – Ufficio stampa ACP ufficiostampa@acp.it -
michela.amico@gmail.com +39 328 32 52 379
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